Finanziaria San Marino, Csu verso lo sciopero: "Andiamo avanti, pronti ad azioni legali"

San Marino

SAN MARINO. Venerdì di protesta davanti a Palazzo Pubblico perché «qui in ballo c’è la dignità di lavoratori e pensionati, ma anche la sopravvivenza dello Stato». Dalla sede della Csu, i segretari di Csdl e Cdls, Giuliano Tamagnini e Gianluca Montanari, richiamano tutti i lavoratori e pensionati ad aderire allo sciopero generale di venerdì e a partecipare alla manifestazione che si terrà, tutto il giorno, in concomitanza con i lavori del Consiglio grande e generale. Nel mirino quindi una «Finanziaria non equa», ribadiscono incontrando ieri i cronisti, che è uno “schiaffo” al diritto alla contrattazione ed è un provvedimento unilaterale. Ma non solo: la protesta ha motivazioni a tutto tondo e riguarda anche le intenzioni del governo di non trasferire più dal bilancio ai fondi pensione 30 milioni di euro e la mancanza di chiarezza sul debito pubblico. E ancora, pollice verso al metodo antidemocratico dell’esecutivo che «invece di dare più tempo alla negoziazione, anticipa la sessione consiliare all’11 dicembre», stigmatizza Tamagnini, a dimostrazione «che il loro interesse è portare in porto la Finanziaria con i tagli, fingendo solo di voler fare contrattazione». La proposta del governo di posticipare i tagli agli stipendi dei dipendenti Pa resta irricevibile per sindacalisti. «La nostra proposta - ribatte Montanari - è di stracciare gli articoli della Finanziaria che impongono prelievi forzosi e aprire la stagione di riforme dal prossimo anno, da quella pensionistica, all’apertura del tavolo della contrattazione, luogo deputato a lavorare con le parti sociali».

La riforma previdenziale

La grande assente resta l’equità, i provvedimenti inseriti nella Finanziaria e decantati dal governo come misure antievasione «sono solo annunci di impegni», lamenta Tamagnini. «Il governo dice di recuperare da queste misure 1,7 milioni di euro - prosegue - ma è una stima, se poi non viene fuori?». Anche Montanari minimizza la portata dei provvedimenti sul contrasto all’evasione: «Nel mare magnum di quello che non viene dichiarato - manda a dire - 1,7 milioni di euro non sono niente». E ribadisce il leit motiv della Csu: «La finanziaria è sbilanciata solo su chi ha una busta paga». Grave, ribadiscono, il mancato trasferimento nei fondi pensione di 30 milioni di euro inserito in Finanziaria: «Se così si parte per fare la riforma previdenziale - mandano a dire - non ci sono i termini minimi per partire con il negoziato, è un segnale inaccettabile a inizio trattativa». Un messaggio i segretari Cdsl e Csdl lo mandano anche al governo: la manifestazione è solo l’inizio di un’azione mirata. E ancora: «Ci siamo consultati con i nostri accovati, ci saranno azioni legali se non arriviamo allo stralcio dell’articolo».

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