Marcegaglia: «L’Europa è la nostra casa. Anche San Marino non ha alternative»

San Marino

SAN MARINO. Si è svolta ieri pomeriggio al Centro congressi Kursaal l’assemblea generale dell’associazione nazionale industria San Marino (Anis). Dopo il confronto riservato tra i soci, in cui sono stati illustrati e dibattuti molti dei temi di stretta attualità che si riflettono sull’attività delle imprese, è stato presentato l’aggiornamento dell’Osservatorio Anis sui dati di bilancio del quadriennio 2014-2017. L’analisi ha riguardato un campione significativo di aziende associate – ben 205, operanti in prevalenza nei settori industria e servizi - e dalle risultanze emergono molti dati positivi: sono cresciuti il fatturato complessivo, ma anche il numero e il costo dei dipendenti; resta alta la redditività (Roa di sistema 6,11%); aumenta la capitalizzazione delle imprese, segno di un mantenimento degli utili in azienda.

Proprio da questi dati ha preso spunto il presidente Neni Rossini nella sua relazione: «La nostra associazione rappresenta l’economia reale, ed è questa a sostenere oggi il Paese. Le nostre imprese crescono, nonostante tutte le limitazioni e i problemi». Uno di questi emerge chiaramente anche dai dati dell’Osservatorio Anis: «Le nostre imprese utilizzano quasi sempre capitali propri, invece di finanziarsi esternamente perché è costoso e non è detto che ci sia sempre disponibilità. Purtroppo, ancora oggi registriamo l’assenza della necessaria profonda riorganizzazione del comparto bancario. Da molti anni proponiamo un tavolo di lavoro specifico, per cui accogliamo l’iniziativa di Abs di un tavolo tecnico, con l’auspicio che tutti gli interlocutori si adoperino per restituire a questo settore la forza per tornare a svolgere l’indispensabile ruolo di supporto alle imprese e alla società».

Riforme mancate

Il tema banche, così come quello delle “mancate riforme”, sono stati toccati più volte da Rossini, che ha sferzato la politica e le altre parti sociali a costruire finalmente quel «piano strategico per il Paese che da tempo chiediamo. Non mancherà il nostro appoggio all’idea di un Piano di stabilità nazionale e per lo Sviluppo in cui realizzare tutte le riforme. Ma perché questo possa risultare efficace, dovrà essere condiviso un metodo di lavoro nuovo, sicuramente diverso da quello che abbiamo visto – e subìto – fino ad oggi. È inutile girarci attorno: nessuno può tirarsi indietro e nessuno può continuare a difendere solo i propri interessi, bloccando di fatto le riforme. Ogni giorno di ritardo è un passo indietro che si infligge al Paese».

Rossini ha quindi allargato l’orizzonte al rapporto con l’Italia: «È il nostro principale partner commerciale, ma c’è un legame molto più profondo tra i nostri due Paesi». E all’Unione Europea: «Auspichiamo che venga condivisa con tutte le parti sociali l’iniziativa di avviare un tavolo con l’Italia per rivedere gli accordi in vigore, a iniziare da quello del ‘39 che focalizzava due realtà oggi totalmente superate».

L’ospite d’onore Emma Marcegaglia, ricollegandosi al tema Europa, che conosce molto bene avendo ricoperto il ruolo di presidente di BusinessEurope (oltre ad essere stata presidente di Confindustria nel quadriennio 2008-2012), ha illustrato le dinamiche internazionali dal punto di vista privilegiato di chi guida una grande impresa, come la Marcegaglia Spa: «Se guardiamo i dati, l’economia mondiale sta crescendo ancora molto bene, ma all’orizzonte ci sono molte nubi. Una di queste è il protezionismo, che non porta a niente di buono. L’altro è la fine delle politiche espansive delle banche centrali, compresa quella europea. L’Europa quindi dovrà tenerne conto e migliorarsi, ma questa è la nostra casa. E’ il nostro mercato interno, libero e senza barriere, dove operare e trovare competenze per crescere. Non c’è alternativa, né per l’Italia né per San Marino, che auspico si possa integrare sempre meglio. Siete il Paese più industrializzato al mondo, ho visto dai dati, e un po’ mi rammarica non essere venuta all’Assemblea Anis fino ad oggi».

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