San Marino, Mularoni in Banca centrale "Una scelta inopportuna"

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SAN MARINO. Esplode la polemica sulla nomina di Antonella Mularoni nel Consiglio direttivo di Banca centrale quale membro indicato da Repubblica Futura in sostituzione di Nicola Cavalli. La minoranza ha contestato duramente, con il Psd che ha criticato «la spocchia e l’incoerenza di Ap: non sfugge a nessuno né la portata della nomina, che equivale a giocare un asso, né la posta in palio, avere una Banca centrale allineata al volere dell’oligarchia al comando». E ancora: «Non sfugge a nessuno - continuano dalla minoranza - che proprio quando in Banca centrale, finalmente, si torna a ragionare con atteggiamento di condivisione e un’ottica di paese, Rf attacca quell’organo e inserisce una persona del cerchio ristretto di comando di quel partito. Tutto questo proprio mentre in Repubblica c’è una delegazione del Fondo monetario internazionale e si decide il futuro dei prossimi decenni».

Per Rete ed Mdsi, «l’ex Segretario agli Esteri e al Territorio, nonostante si sia defilata dalla politica attiva continua ad essere uno degli esponenti di spicco di Alleanza popolare (oggi Rf) e destinataria di un incarico dopo l’altro: ambasciatore a disposizione, membro del cda dell’Agenzia di Sviluppo-Camera di commercio e oggi anche membro del ConDir di Banca centrale». Una scelta, proseguono, «quanto mai inopportuna per chi ricopre un incarico diplomatico e allo stesso tempo si occupa di attrazione degli investimenti». Il Partito Socialista sostiene invece che la nomina «ha certificato la natura del rapporto all’interno di Repubblica Futura: da una parte c’è Ap con i suoi “assi pigliatutto”, a Mularoni, dall’altra gli Upr relegati al ruolino di soldatini di stagno». Un riferimento, quest’ultimo, al consigliere Nicola Selva «chiamato a rapporto – affermano i socialisti - dal capogruppo Giorgetti per difendere l’avvocato Mularoni e che non si è nemmeno reso conto della gravità delle cose dette quando ha affermato che l’opposizione osteggia la Mularoni perché “forse la sua nomina fa paura nel momento in cui Banca centrale sta tornando a essere l’orticello di qualcuno”».

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