Giustizia San Marino, Adesso.sm "Opposizione vergognosa"
E non solo, la maggioranza stigmatizza anche l’iniziativa delle opposizioni durante l’Ufficio di Presidenza per bloccare «la divulgazione in favore dei singoli consiglieri dei verbali della Commissione Affari di Giustizia».
Non si fa attendere la replica delle opposizioni insieme ai consiglieri indipendenti: «Se fosse vero che alla coalizione di governo interessa la nostra opinione sul tema Giustizia - mandano a dire in una nota congiunta - ci inviterebbe a un incontro nelle sedi istituzionali, come si usa nelle democrazie». In realtà, mandano a dire, «a una parte di Adesso.sm interessa solo che il conflitto tra maggioranza e opposizione non si plachi».
Rispetto alle accuse della maggioranza, Pdcs, Dim, Psd e Ps replicano svelando che in ufficio di presidenza, al momento del voto per poter trasmettere gli atti secretati a tutti i consiglieri, come da proposta degli alleati di governo, «il Capogruppo di Ssd Giuseppe Morganti, anzichè rimanere alla riunione, ha preferito far mancare i voti della propria rappresentanza consiliare». E sul mancato quorum per le nomine della Commissione Giustizia, spiegano di aver già fatto presente «a quattr’occhi - chiarisce l’opposizione - per sottolineare, ad esempio, l’inopportunità della scelta del consigliere Michele Muratori quale candidato», poichè ritenuto «in conflitto di interesse, considerato il suo ruolo di sindaco di Governo». Infatti «c’è in ballo - spiega la nota - il ricorso dell’ex Magistrato Dirigente cacciato sei mesi fa senza alcuna norma a supporto della revoca, come si spiegherebbe il ruolo di Muratori in doppia veste di Commissario Giustizia e Sindaco di Governo?». E ancora: «Il concetto che Adesso.sm ha di trasparenza è molto originale", sottolinea l’opposizione. Per la maggioranza «trasparenza è far passare in Consiglio una votazione - termina la nota - come quella sulla Giustizia, su atti coperti da segreto d’ufficio e segreto istruttorio nella perenne convinzione che siccome qualcosa passa in Consiglio allora è legittimo».