San Marino, via libera dal Consiglio alla legge sulla dirigenza medica

San Marino

SAN MARINO. Con 29 voti a favore e nessuno contrario, in chiusura della sessione consiliare di Ottobre è stato approvato il Pdl sulla Dirigenza Medica. La seduta di mercoledì si è aperta, come previsto dall’ordine del giorno, dal comma 25, con l’aggiornamento delle Commissioni Consiliari non permanenti secondo il nuovo Regolamento consiliare, su cui si è sviluppato un lungo dibattito. Infatti, il consigliere Federico Pedini Amati, Mdsi, ha sollevato i problemi insorti con l’inserimento nel Gruppo Misto di Mdsi, Psd e Ps. Benché riconosciuti come liste che hanno superato lo sbarramento elettorale al primo turno, e con propri rappresentanti nelle commissioni consiliari permanenti, per le commissioni non permanenti, sulla base del nuovo Regolamento consiliare, si trovano infatti a dover concordare i propri rappresentanti con gli altri membri del Gruppo Misto. Pedini Amati ha puntato il dito contro quella che definisce una “stortura interna” e ha chiesto di ripristinare la norma che riconosceva i gruppi consiliari in base ai risultati al primo turno. «Io non ho saputo perchè quella legge è stata superata perché si è voluto superarla, i gruppi misti siano composti esclusivamente dai consiglieri indipendenti». Roberto Giorgetti, Rf, ha chiarito che la norma cui fa riferimento il consigliere Mdsi, e l’accordo preso in ufficio di Presidenza da cui è derivata, riguardava esclusivamente la composizione dell’ufficio di Presidenza. Giorgetti ha respinto però le ipotesi «di interpretazione errata di una legge, di qualcosa che non si è capito e di una sorta di complotto che ha voluto estromettere qualcuno». Al termine del lungo dibattito, si è proceduto alla nomina della Commissioni, o più precisamente dei membri di maggioranza, poichè l’opposizione ha dichiarato di confermare temporaneamente gli attuali rappresentanti.

Il limite dei centomila euro

Concluse le nomine delle Commissioni, l’Aula è tornata poi ad esaminare il “progetto di legge Disciplina della dirigenza medica dell’Istituto per la Sicurezza Sociale”, rimasto sospeso nella seduta di martedì notte. Nel corso dell’esame viene fortemente criticato dalle opposizioni l’Art. 25 “Revisione del limite di centomila euro per il reddito dei professionisti dipendenti”: per Rete si punta a superare la volontà popolare espressa dal Referendum, poiché si prevede di escludere nel computo dello stipendio dei medici voci quali indennità e compensi per la reperibilità. Stefano Canti, Pdcs, ha parlato di “escamotage” per consentire il superamento del tetto dello stipendio per i dipendenti pubblici e Dalibor Riccardi, Indipendente, pur ammettendo che in questo modo si bypassi la norma derivata dal referendum, ha annunciato che voterà l’articolo perché lo ritiene necessario. Il Segretario di Stato per la Sanità, Franco Santi, ha stigmatizzato l’atteggiamento ipocrita dell’opposizione che da un lato riconosce la mancanza di medici e professionalità, dall’altra grida contro “l’escamotage”. I consiglieri di opposizione non hano partecipato alla votazione, così il Pdl viene approvato con 29 voti a favore e nessun contrario.

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