San Marino, posto alla moglie di un Segretario. Verifiche del dicastero al Lavoro

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SAN MARINO. Il caso è di quelli che creano imbarazzo: la moglie di un Segretario di Stato che ottiene un posto accusata di «avere saltato a piedi pari» il rispetto delle graduatorie. Dunque - sentenziano i social - «chiaro caso di favoritismo». E si registra, oltre che sulle pagine locali Facebook e Twitter una tensione parecchio alta anche in Consiglio grande e generale.

La signora in questione, moglie appunto di un Segretario di Stato, viene chiamata dall'Ufficio del Lavoro per una sostituzione al "Colore del grano", un centro per disabili. Si era iscritta alla graduatoria dopo che lo scorso luglio si era laureata in scienze dell'educazione. Inizio dell’impiego previsto per ottobre. È a questo punto che scoppia il caso. Principalmente sui social network si scatena la gogna mediatica, con accuse di «mancato rispetto della graduatoria» che finisce per arrivare anche contro il Governo, tacciato di «favoritismi». Si grida allo scandalo. La diretta interessata preferisce non replicare mai, scegliendo il silenzio ai tantissimi commenti che invadono la Rete. A sua difesa interviene Andrea Zafferani - sottolinea Rtv -, il Segretario più social del Governo, che risponde agli attacchi in maniera “colorita”, spiegando che la sostituzione di cui si parla è legittima e a norma di legge. La signora – precisa – non solo ha i titoli per svolgere la nuova mansione ma quando era disoccupata si è rimboccata le maniche e ha studiato. La lettura di Zafferani è opposta: si tratterebbe di un esempio di buona volontà ed impegno. Ma non finisce qui. Il caso arriva anche all'attenzione della Reggenza durante l'udienza del Comitato Civico “Rispetto”. L’altro giorno la svolta. C’è stato un errore, come rivela sempre Zafferani stesso, via social, parlando di «brutto errore che non sarebbe dovuto accadere». A farne le spese la moglie del collega congressista – per giorni sulla bocca di tutti – e naturalmente chi in graduatoria era prima di lei e che rischiava di non poter godere di un lavoro a cui – continua Zafferani – «aveva legittimamente diritto». Il Segretario al Lavoro promette verifiche e assicura che se le cose saranno confermate, verranno attivate le procedure del caso verso chi ha sbagliato. L'ammissione dell'errore non sgonfia però il caso. Sui social la vicenda continua a stuzzicare interesse e pare che si sia formato addirittura un gruppo di donne oltraggiate dal non rispetto della graduatoria.

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