San Marino, dopo le dimissioni di Celli la minoranza dai Reggenti

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SAN MARINO. I timori per «l'attacco alle istituzioni» scagliato dal segretario dimissionario Simone Celli e per l'assenza di un responsabile alle Finanze in un momento così delicato per il Paese sono stati riportati da una delegazione delle opposizioni all'attenzione dei Capitani Reggenti Mirco Tomassoni e Luca Santolini. I rappresentanti di Pdcs, Psd, Ps, della coalizione Dim e i consiglieri indipendenti hanno richiesto in mattinata udienza ai Capi di stato per esprimere le preoccupazioni sollevate già l’altro ieri, all'indomani della Commissione Finanze, in cui si è assistito all'annuncio di dimissioni di Celli accompagnate da dure critiche rivolte a magistratura e a Banca centrale, nonché dalla denuncia di «strane convergenze istituzionali-politico-giudiziarie». La portata delle affermazioni del segretario dimissionario sono subito state criticate all'indomani della Commissione di mercoledì da tutte le forze di minoranza perché ritenute «gravi, senza precedenti, un vero e proprio attacco all'autonomia e indipendenza di istituzioni quale tribunale e Bcsm». Questo è stato riportato alla Reggenza a Palazzo Pubblico, ma non solo, anche le preoccupazioni per l'atteggiamento tenuto dal Segretario di Stato con delega alla Giustizia, Nicola Renzi, per non essere intervenuto con una presa di distanze dalle critiche rivolte alla magistratura da Celli. I consiglieri di minoranza infine hanno richiesto ai Capitani Reggenti di anticipare prima possibile la sessione consiliare di ottobre per accelerare la nomina del successore di Celli a Palazzo Begni.

Rf: decisione autonoma

Un sincero ringraziamento al Segretario Celli, «per la dedizione, il senso di responsabilità e il coraggio», firmato Repubblica Futura. L'alleato di governo interviene sulle ultime vicende andate in scena in Commissione Finanze, a partire dall'annuncio delle dimissioni del Segretario di Stato per le Finanze che - precisa - sono state decise autonomamente. Il partito di maggioranza ringrazia quindi Celli «per il lavoro svolto, in un momento storico così difficile, nel portare avanti, con grande impegno, il progetto di risanamento del settore bancario-finanziario sammarinese». Non solo: sottoscrive anche le sue «riflessioni preoccupanti sugli accadimenti che si sono susseguiti all'interno di Banca Centrale, in ambiti giudiziari e più in generale nell'ambito del sistema bancario», fatti che «rischiano seriamente - conferma Rf - di pregiudicare il futuro del nostro Paese». Il partito di Nicola Selva e Roberto Giorgetti spiega poi le motivazioni che hanno portato alla convocazione della commissione Finanze con l'audizione dei vertici di via del Voltone. «Purtroppo - osserva - per l'ennesima volta, si è riproposta in Banca Centrale la spirale di licenziamenti e dimissioni, con relative polemiche, che ha portato questo organismo nel giro di meno di dieci anni a cambiare sei direttori e sette presidenti con conseguenti pessime ricadute sulla stabilità del nostro sistema finanziario e della credibilità della stessa Banca Centrale».

La convocazione ha infatti avuto seguito dopo «gli ultimi avvenimenti di rilevante entità», cioé la revoca dell'incarico di Direttore Generale a Roberto Moretti e le successive dimissioni del capo della vigilanza, Raffaele Mazzeo. Eventi che hanno generato «grande preoccupazione», chiarisce Rf.

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