Dimissione di Celli, il Governo di San Marino: "Nessun cambio di rotta"

San Marino

SAN MARINO. I colleghi di Governo fanno quadrato sulla figura di Simone Celli mentre l’opposizione va all’attacco del segretario di Stato alle Finanze che l’altro giorno si è dimesso. Assente perché in partenza per Bali per la missione del Fondo monetario internazionale, Celli ieri non ha preso parte alla conferenza stampa del Congresso di Stato in cui tutti i ministri lo hanno difeso e sostenuto. Lo hanno «ringraziato per l’impegno profuso» e hanno fatto sapere che «non ci sarà alcun cambio di rotta». «Anche perché le dimissioni – ha argomentatoto Nicola Renzi – non gli sono state chieste, né dal Governo, né dalla maggioranza. E’ stata una scelta personale del Segretario Celli con l’intento di aprire una fase nuova nella quale si possa parlare al netto di ogni polemica delle tematiche, anche molto rilevanti, che abbiamo sul tavolo, non come Congresso di Stato, non come maggioranza, ma come paese». Durante la conferenza stampa è stato puntato il dito anche contro le fake news - ha sottolineato San Marino Rtv - che stanno condizionando il dibattito politico. «Non è vero che il presidente Zanotti di Cassa di Risparmio è indagato» ha precisato Renzi «come non era vero in passato che membri del Ccr fossero indagati, nonostante l’avesse affermato in Consiglio un membro d’opposizione».

Dim accusa

Un attacco alla magistratura «perché non sta zitta di fronte ai reati commessi», a Banca Centrale «perché non si allinea e manda via le persone da lui nominate» e ancor più grave contro la Reggenza. Dalla sede di Rete, i consiglieri della coalizione Dim incontrano la stampa per spiegare gli esiti della commissione Finanze dell’altra sera e stigmatizzare l’intervento del Segretario dimissionario Simone Celli, ma non solo. «Adesso.sm due anni fa, poco prima delle elezioni, si presentava come “quelli che avrebbero tutelato e sostenuto l’autonomia di Banca centrale”», ricorda il capogruppo di Rete, Roberto Ciavatta.

Socialisti critici

Con il suo intervento, in cui ha annunciato le sue dimissioni da Segretario di Stato, «Celli ha dimostrato che non è una persona in grado di rappresentare le istituzioni del nostro Paese». Il Partito socialista si unisce al coro di reazioni dell’opposizione alle modalità con cui il Segretario di Stato per le Finanze ha anticipato le sue dimissioni: «Le parole usate hanno superato il limite della decenza - prosegue - mettendo in imbarazzo tutti, compresa l’Eccellentissima Reggenza presente ai lavori della Commissione Finanze». È inoltre «la prima volta nella storia - sottolinea - che si assiste ad un inaudito attacco al Tribunale e a Banca Centrale di questa portata». Per questi motivi, il Ps giudica «inqualificabile la sua scelta di partecipare - con le dimissioni in mano - al meeting del Fmi». «Non può più rappresentare la Repubblica di San Marino - insiste il partito di Alessandro Mancini - così facendo, copre di ridicolo il nostro Stato».

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