Insediamento dei Reggenti a San Marino: serve tutelare la dignità delle persone

San Marino

SAN MARINO. «Non bisogna trascurare le legittime esigenze dei giovani». E’ questa la prima indicazione espressa ieri dai Capitani Reggenti Mirco Tomassoni e Luca Santolini nel discorso di insediamento davanti al Corpo diplomatico e consolare. I capi di Stato, attorno alle 13.30, hanno assunto i poteri della suprema magistratura della Repubblica succedendo a Stefano Palmieri e Matteo Ciacci, e hanno voluto nel loro primo intervento pubblico condividere l’appello del Decano del corpo diplomatico e consolare, monsignor Emil Tscherrig. Partendo proprio dal futuro delle giovani generazioni è stata infatti auspicata la garanzia di «uno sviluppo di una dimensione culturale integrale, che favorisca l’ingresso nel mondo del lavoro». Per questo motivo, spiegano, «manterremo alta l’attenzione allo sviluppo del confronto che, si auspica, conduca a breve all’adozione di un provvedimento legislativo in tema di welfare, per una riforma del sistema previdenziale che garantisca ai ragazzi di oggi garanzie di serenità per il loro futuro».

E decisamente importante è anche il rapporto con Roma, in vista dell’accordo di associazione con l’Unione europea. «Registriamo con sincero apprezzamento - aggiungono i Capitani Reggenti eletti - il sostegno convinto che l’Italia offre alla Repubblica in questo percorso delle relazioni bilaterali». Non sono state dimenticate poi «le fasce più deboli che devono essere tutelate», e per le quali occorre «adottare politiche che contrastino la pericolosa tendenza all’aumento della disuguaglianza». I Capi di Stato infatti precisano: «Siamo fortemente convinti che in nessun caso una società democratica dovrebbe derogare al rispetto della dignità di ogni persona».

Trasparenza e legalità

Giudicato con favore anche il percorso compiuto nella lotta all’illegalità ed alla corruzione, tramite il progressivo recepimento dei migliori standard internazionali: «Reputiamo essenziale agire sempre e comunque all’insegna della trasparenza e proseguire nel potenziamento degli strumenti di contrasto interno ai fenomeni corruttivi, di collusione e di illegalità, nell’assunto che senza trasparenza non ci sia uguaglianza, e se non c’è uguaglianza non c’è garanzia di pari accesso e pari trattamento per i cittadini». A non essere stato valutato con favore, invece, «le forme di conflittualità diffuse e sterili diatribe, animate al solo scopo di incrinare il vero significato della politica, alimentando un sentimento di progressiva sfiducia e distacco dalle Istituzioni».

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