San Marino, referendum contro scelte recessive di Adesso.sm

San Marino

SAN MARINO. Ma quale confronto e trasparenza?! Ps e Psd denunciano insieme pubblicamente governo e maggioranza di Adesso.sm per un «atteggiamento al limite dell’imbarazzo politico». Al tavolo del confronto dell’esecutivo sui prossimi provvedimenti e sulle riforme di natura economica per il Paese infatti sono stati invitati sindacati e categorie economiche, mentre le forze politiche di minoranza restano le grandi escluse. Dalla sede di via Ordelaffi del partito Socialista, i consiglieri Alesssandro Mancini e Denise Bronzetti, affiancati dai “colleghi” del Partito dei socialisti e democratici, il consigliere Iro Belluzzi e il presidente Matteo Rossi, esprimono tutto il loro disappunto: «Dopo 10 giorni sono iniziati i confronti del governo con categorie e sindacati su futuri provvedimenti e con noi ancora non c’è stato nessun tipo di incontro, nemmeno nessun invito, sappiamo le cose leggendo i giornali, alla faccia di tutti gli annunci e i proclama di volontà di condivisione di Adesso.sm».

In più non sono affatto provvedimenti “light” quelli sul tavolo: «Si stanno presentando proposte di carattere recessivo che attaccano fortemente e ulteriormente la capacità di spesa - denunciano i consiglieri Psd-Ps - si parla di tagli agli stipendi pubblici, di riforma pensionistica impattante». Perciò, «di fronte a questa impostazione - mandano a dire - non staremo con le mani in mano, ricorreremo a tutti gli strumenti a disposizione». Le due forze di minoranza fanno quindi sapere che appoggeranno tutta una serie di referendum su temi di grande attualità e su decisioni che «non può arrogarsi solo la maggioranza perchè ne va del futuro del Paese». Quindi: indebitamento estero, trasformazione del credito d’imposta in debito pubblico, tutela dell’Azienda dei Servizi pubblici che «deve restare pubblica». E ancora, si sta vagliando anche un quesito referendario sulla riforma pensionistica che «verrà definito dai sindacati». In questa fase inoltre Ps e Psd condurranno attività istituzionale in collaborazione e sinergia per essere più efficienti, anche se chiariscono, ciò non riguarda il progetto politico di unificazione che resta in cantiere. Infine, i due partiti di opposizione esprimono grande preoccupazione sull’annunciata fusione tra Bsm e Carisp. «Come opposizione - spiegano - siamo stati informati dai giornali, anche se qualche chiarimento in più lo avremo nell’incontro previsto con Bcsm». Per il Ps, «pur non essendo contrario a prescindere dalle fusioni - spiega Alessandro Mancini - in questo momento riteniamo sia una operazione pericolosa per il contesto in cui si inserisce, al di la’ degli aspetti occupazionali che restano comunque ad alto rischio».

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