Fusione banche, Csu: «Accelerazione inopportuna, serve una condivisione»

San Marino

SAN MARINO. Basta chiacchiere e promesse: la Csu vuole numeri e progetti, soprattutto chiede trasparenza e condivisione sull’operazione di fusione annunciata martedì da Bsm e Carisp. In una nota, la Centrale sindacale unitaria esprime forti perplessità riguardo al progetto di «esplorare la convenienza strategica di una eventuale operazione di integrazione tra i due Istituti». Preoccupa in primis «la concentrazione delle leve del credito, e quindi del potere finanziario, in pochissime mani» e la collocazione del «nuovo soggetto bancario» che scaturirà dal progetto di Kpmg, Banca Centrale, Governo. «Sarà un soggetto di diritto privato - si chiede il sindacato- oppure si concretizzerà di fatto la nazionalizzazione anche di un’altra Banca, scaricando i costi sulla collettività?» Resta poi da risolvere lo smaltimento della mole enorme di Npl del sistema e «la crescente, enorme, mole di crediti di imposta accumulati dal sistema bancario» di cui il sindacato tema la trasformazione in titoli di debito pubblico. «È indispensabile fare chiarezza - manda a dire la Csu, riferendosi poi alle risultanze dell’Aqr - non si può pensare ad operazioni straordinarie che porteranno alla probabile sensibile riduzione dei soggetti bancari, senza che sia fatta la massima chiarezza sui numeri e sui bilanci». E ancora: «Non si possono tollerare richieste di tagli alle retribuzioni del settore e preoccupanti prospettive di riduzioni del personale, senza che si intervenga immediatamente ridimensionando le principesche retribuzioni dei vertici bancari».

La Csu in definitiva chiede di «avviare un confronto reale e trasparente su quelle che saranno le prospettive del nostro sistema bancario e finanziario, su quello che sarà il suo realistico posizionamento sia nei confronti della vicina Italia che, più in generale, nello scenario internazionale». Presupposto indispensabile è però che «tutto il percorso sia condiviso - ribadisce - non è accettabile che le soluzioni prospettate siano già state decise da mesi, caldeggiate e predisposte da pochi soggetti nelle “segrete stanze” governative o di Banca Centrale"». La Csu e’ fortemente preoccupata «per le possibili ricadute che l’accelerazione improvvisa ed inopportuna di queste operazioni straordinarie sul sistema bancario potranno avere, con il rischio di ricadute negative sia in termini occupazionali che di fiducia nel sistema San Marino».

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