Messa del Patrono, il vescovo si scaglia «contro l’invidia»

San Marino

SAN MARINO. La Repubblica di San Marino ieri ha compiuto 1718 anni e li ha celebrati con la tradizionale Festa nazionale in onore della fondazione: era il 3 settembre 301, quando il Santo patrono morì dopo aver dato vita a una comunità cristiana. Centrale, ancora una volta, la parte religiosa, rappresentata dalla celebrazione della messa, da parte del vescovo di San Marino Montefeltro, monsignor Andrea Turazzi, nella basilica dedicata al santo. «I padri hanno visto in lui anche le “ragioni del cuore” realizzate: l’amicizia sociale, la ricerca del bene comune, la preziosità del sacrificio, la benevolenza» ha detto il vescovo nel corso di un’omelia incentrata sulla riprovazione del sentimento dell’invidia. «Se non viene ridimensionata per tempo, può diventare sorgente di decisioni cattive. Spesso è sorgente di critica, di una irrefrenabile voglia di screditare l’altro». Conclusa la Santa Messa, la tradizionale processione con la Reliquia fino al porticato antistante Palazzo Pubblico, dove – come sempre c’è stata la benedizione e l’esposizione ai Capitani Reggenti e al popolo.

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