«Per restituire un’identità al turismo di San Marino stop a pregiudizi e colpi di spugna»

SAN MARINO. Restituire un’identità al turismo sul Titano e renderlo protagonista a livello internazionale. È l’appello dell’Organizzazione sammarinese degli imprenditori, rivolto in particolare alla politica, per eliminare una volta per tutte pregiudizi e colpi di spugna, barriere inaccettabili sul percorso dello sviluppo.

Qualità e turismo

«La qualità - si legge in un comunicato dell’Osla - è il segno distintivo del Piano Strategico per il Turismo recentemente approvato a maggioranza dal Consiglio Grande e Generale. Trasformare San Marino in una meta ricercata, capace di fornire al visitatore l’emozione di un’esperienza unica, con servizi in grado di facilitare la permanenza dell’ospite e occasioni di svago per intrattenerlo, con strutture ricettive attrattive e momenti conviviali capaci di esaltare il palato, con una qualificata offerta commerciale che comprenda prodotti d’artigianato e dell’enogastronomia locale».

Parole, parole

Tutto bello, e così familiare, ma non sempre alle premesse sulla carta sono seguiti i fatti. Gli imprenditori così fanno una serie di esempi delle occasioni perdute in passato. Una specie di monito, nell’attesa di un futuro diverso. Dal tavolo misto pubblico-privato del 2004 al 2009 quando Osla condivide l’importanza della valorizzazione delle produzioni tipiche per affermare l’unicità e la storia che caratterizzano San Marino e l’obiettivo di creare un brand del made in San Marino per la produzione enogastronomica autoctona e dell’artigianato artistico in un’ottica di promozione del sistema territoriale, passando per il 2011 (Decreto delegato 68/2011 che incentiva la promozione e il sostegno del comparto turistico e commerciale), fino al 2012 (nasce il progetto commercio di qualità). «Solo alcuni esempi per non far cadere nel vuoto tutto ciò a cui Osla ha contribuito, nel segno della qualità e della riqualificazione per il raggiungimento di un target turistico autonomo ed elevato. Purtroppo, però, i colpi di spugna e i pregiudizi che accompagnano spesso l’operato di chi si trova a guidare questo Paese fanno sì che si debba sempre ripartire da zero».

Il Piano Strategico per il Turismo può essere lo strumento giusto al momento giusto solo se si superano le barriere e si lavora con rispetto di tutte le parti.

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