Psd all’attacco: il governo non risolve la crisi economica

SAN MARINO. Il Partito dei Socialisti e dei Democratici è sempre più convinto che la conduzione del governo stia allontanando il paese dalla risoluzione della crisi e da una «credibile e improcrastinabile ripresa economica».

Perché? «Non è in grado di mantenere neppure il deficit di bilancio previsto a dicembre annunciando un ulteriore perdita di ben 8 milioni - recita una nota - quando nelle legislature scorse, generalmente, nell’assestamento i conti venivano corretti in positivo». Non solo. «Cambia continuamente la strategia sul sistema bancario e in particolare nella gestione di Cassa di Risparmio. Dopo avere cambiato in 12 mesi, tre consigli d’amministrazione e altrettanti presidenti e direttori, essersi sperticato nelle lodi della nuova governance, ora si ammette che anche questa è insufficiente. È finalmente finita l’analisi degli asset bancari, non abbiamo gli esiti, siamo anzi certi che nonostante la declamata trasparenza nulla di ufficiale emerga, ma l’esito è comunque chiaro e si sapeva già prima: le banche dovranno essere ripatrimonializzate, non solo Cassa, e non si chiarisce dove si dovranno prendere le risorse e se saranno facilitate le fusioni».

I nodi vengono al pettine. «Questo esecutivo ha voluto perseguire una terapia d’impatto, senza pensare a cosa andava incontro. Chiusura di Asset, svalutazione Npl Cassa, Aqr, tutto insieme, un piano irresponsabile che ha esposto il sistema a un shock che con ogni evidenza ha allontanato la cura e ha peggiorato la situazione. Adesso si ha la presunzione di voler mettere mano alle pensioni, tagliare la scuola, inserire la tassa patrimoniale e, ciliegina sulla torta avvelenata, utilizzare i fondi pensione, l’unica risorsa finanziaria rimasta per coprire il debito e per ripatrimonializzare la Cassa. Tutto nello stesso momento. Impossibile. Soprattutto perché alla voce sviluppo c’è un bel nulla di strutturale: le residenze qualificate non funzionano, imprenditori o finanziatori rilevanti non se ne vedono, quelli che avevano annunciato di arrivare se ne vanno a gambe levate. Non c’è da biasimarli, si è voluto dare l’idea di un paese sull’orlo del baratro, del fallimento, senza proporre una cura credibile. Gli unici investimenti sostanziali e strategici in corso sono la conseguenza di scelte prese nella scorsa legislatura: The Market e il lungimirante investimento pubblico sulle fibre ottiche».

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