Il Psd boccia il segretario Renzi: «Zero spaccato in giustizia»

SAN MARINO. Da quando è iniziata la legislatura «non si conosce quale sia la linea politica in tema di giustizia del Segretario di Stato e della maggioranza che lo sostiene». A dirlo è il Partito dei socialisti e democratici che lamenta la non condivisione di informazioni su priorità e obiettivi che la Segreteria di Stato con delega alla Giustizia intende perseguire. «La delega alla giustizia – domanda provocatoriamente – in questo governo esiste e viene esercitata?». Nel mirino quindi in particolare il segretario Nicola Renzi. Il partito di minoranza lo incalza sulla mancata convocazione della Commissione Affari di Giustizia prima del Consiglio Giudiziario e sull’assenza di una discussione sullo stato della Giustizia.

«Giacciono non sottoposte alle valutazioni politiche – prosegue il Psd – le relazioni dell’ex Magistrato dirigente, quello che non piaceva a questa maggioranza, manca ad oggi la relazione dell’attuale Magistrato dirigente». Il Psd chiede poi conto dei processi importanti ancora aperti: dopo la conclusione in primo grado di «processo penale storico – domanda – quanti ne stanno giacendo?». Ed elenca le «molte altre importantissime indagini in corso»: le indagini sul Centro Uffici, sulla vicenda relativa alle scommesse nel calcio, su alcuni episodi di molestie sessuali nella scuola, e di caporalato nella sanità. E ancora: la vicenda del caso titoli, le inchieste sugli abusi di potere commessi nella vicenda Asset Banca e non ultima la ricusazione effettuata dallo Stato di un suo Commissario della Legge, inevasa da sette mesi.

«Tutte queste indagini, per legge, devono essere concluse entro termini ben precisi – ricordano da via Rovellino – con il fine di consegnare all’opinione pubblica il risultato degli accertamenti eseguiti ed, eventualmente, processare dove sussistano responsabilità». Socialisti e democratici ribadiscono il proprio disappunto: «Non sono pervenute nè le intenzioni, nè le progettualità della Segreteria di Stato per la Giustizia». Pertanto, lanciano una “sfida politica” al segretario Renzi: «Eserciti la sua delega attivamente, ricerchi quella unità di intenti e condivisione di dati e di percorsi che anche la legge prevede debba essere più ampia della maggioranza».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui