Corvo diffama i vertici Csu: «Reazione dei poteri forti alla battaglia Fondiss»

SAN MARINO. I vertici della Csu nel mirino dei “corvi” e dei poteri forti. Csdl e Cdls convocano d’urgenza la stampa per denunciare quello che definiscono «attacco ignobile» e «atto intimidatorio». I segretari di Csdl e Cdls, Giuliano Tamagnini e Gianluca Montanari, spiegano di aver ricevuto lunedì la fotografia di una lettera datata 21 giugno, indirizzata al congresso di Stato, con in calce una firma non leggibile e riconducibile, per il momento, a qualcuno. La lettera, «partendo dalle motivazioni della sentenza Mazzini - spiega Tamagnini - descrive il meccanismo corruttivo anni ’90», e chi scrive «si chiede perché nessuno del sindacato sia stato coinvolto in tale processo». Non solo, «sostiene di essere a conoscenza del fatto che i dirigenti sindacali di Cdsl e Csdl, in quegli e in questi anni, avrebbero percepito denaro in cambio di chissà quali azioni», prosegue il segretario Csdl. E queste somme sarebbero state ricevute in contanti, sui conti correnti e attraverso partecipazioni in società.

Contrattacco

Alla luce dei contenuti di questa lettera, ieri mattina, la Csu ha quindi provveduto a depositare una denuncia. «Nessuno di noi in 40 anni di attività sindacale - incalza Tamagnini - ha mai accettato regalie di qualunque provenienza». Non solo «di fronte a un attacco di questo tipo oltre alla querela nei confronti dell’autore della lettera, chiediamo alla magistratura di andare a verificarne la veridicità e mettiamo a disposizione delle indagini i nostri conti correnti». E poichè destinatario della missiva è il Governo, la Csu ha depositato alla Segreteria Istituzionale richiesta per sapere se, quando e come sia stata recapitata.

«In un Paese in cui lo scontro politico ha raggiunto tali livelli - prosegue Tamagnini - quando per sconfiggere chi la pensa diversamente si deve andare a dire che si è arricchito alla spalle degli altri, cosa che non è vera, sono gli stessi livelli di democrazia che stanno scemando». Per Tamagnini infatti, dietro a questa iniziativa, c’è «una gravissima responsabilità economica e politica». La lettera non e’ altro che «la risposta a battaglie serie fatte dalla Csu», in particolare quella dei mesi scorsi «sulla salvaguardia dei fondi pensionistici». Sul primo e secondo pilastro ci sono «grandi interessi». Tamagnini ricorda come nell’ordinanza del giudice Morsiani si citi l’azione di contrasto del sindacato nell’emissione dei “famosi” tre decreti: «Siamo orgogliosi di aver bloccato un’operazione vergognosa che avrebbe fatto scomparire i fondi di Fondiss». Ma in questo modo «abbiamo urtato gli interessi di poteri forti e politici» prosegue il segretario Csdl. Così, «hanno pensato bene di mettere insieme un dossier teso a screditare la dirigenza sindacale per far sembrare di secondo ordine le questioni sollevate. La reazione dei poteri forti, una casta di lazzaroni e delinquenti, non ci zittirà». Montanari incalza puntando il dito contro il Governo che non ha informato il sindacato: «Se si riapre la stagione dei corvi e degli atti intimidatori e mafiosi- ammonisce - per colpire una organizzazione che sta facendo il suo lavoro, sbagliano strada».

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