Varato il nuovo Decreto-scuola. Il governo: «Scongiurata la chiusura dei piccoli plessi delle primarie»

SAN MARINO. Il Decreto-scuola, adottato ieri dal governo, è stato presentato dal Segretario di Stato per l’Istruzione, Marco Podeschi «a seguito del processo di revisione della spesa complessiva della Pubblica amministrazione». I contenuti si trovano nel decreto delegato Interventi nell’organizzazione del sistema scolastico e nell’offerta formativa.

«Il Congresso di Stato, considerando la scuola una risorsa strategica del Paese, ha ritenuto prioritario subordinare il contenimento della spesa al mantenimento di un elevato standard qualitativo dell’istruzione». In particolare «nella scuola dell’infanzia sono stati rivisti i criteri per l’assegnazione di educatori - insegnanti, introducendo una maggiore progressività».

È stato quindi rivisto lo schema precedente che prevedeva 4 insegnanti per gruppi fino a 34 alunni. Superata questa soglia se ne aggiungevano immediatamente due, mentre sopra i 52 alunni veniva assegnato un insegnante supplementare ogni 8-9 alunni in più. «Il Decreto, invece suddivide ora in due fasce l’intervallo 35-52, assegnando rispettivamente 5 insegnanti fino a 43 alunni, 6 insegnanti fino a 52».

«Nei prossimi anni – spiega il governo – la scuola sarà chiamata a ripensare la propria organizzazione, anche a causa del significativo calo demografico nel territorio». Così il decreto cerca soluzioni per scongiurare la chiusura di scuole nei plessi periferici. Anche perché dai 357 nati nel 2008, si è passati a 228 nel 2017 (-36%). «In alcuni plessi della scuola elementare, secondo le attuali proiezioni, aumenteranno sensibilmente le classi con meno di 13 bambini soglia minima stabilita per legge». Non solo: nell’anno scolastico 2018-19 saranno operanti nella scuola elementare 6 classi con un numero di alunni inferiore a 13: 3 nel plesso di Montegiardino, 2 nel plesso di Faetano e una nel plesso di Chiesanuova.

La Direzione didattica è stata incaricata di elaborare, un progetto sperimentale per classi con un numero molto ridotto di alunni. Con l’adozione di tale progetto, assicura l’esecutivo «potrà essere scongiurata la chiusura dei plessi più piccoli ritenuti un presidio culturale importante». Inoltre il Decreto introduce la sperimentazione, nei prossimi tre anni, di un insegnamento verticale dell’educazione fisica: alunni di plessi limitrofi delle elementari e della scuola d’infanzia avranno lo stesso insegnante. Gli articoli 7 ed 8 del Decreto delegato danno continuità alle due sperimentazioni avviate nella scuola secondaria superiore: la prima riguarda la creazione di un laboratorio per la produzione dei linguaggi teatrali (4 ore a settimana); la seconda sperimentazione verte, invece, sull’insegnamento dell’informatica e sul potenziamento delle materie scientifiche.

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