Riforma delle pensioni “sparita”, la Fups teme il blitz in Consiglio

SAN MARINO. La Federazione Unitaria Pensionati Sammarinese preoccupata per la mancanza di notizie notizie sulla riforma pensionistica.

«A questo punto – afferma una nota della Fups-Csdl – il nostro timore è che stante l'attuale clima di conflittualità, e visto che nel Piano nazionale di stabilità e sviluppo il Governo ha inserito l'impegno a varare la riforma pensionistica entro il 2018, ci potremmo trovare improvvisamente una legge portata in prima lettura senza avere nessuna possibilità di concertazione su questo argomento di vitale importanza per tutta la popolazione di San Marino».

E visto che prima del periodo feriale di agosto è prevista una lunga sessione consiliare, «non è che per quell'occasione il Governo sta preparando, a nostra insaputa, un provvedimento da avviare all'iter consiliare?» si chiede il sindacato che auspica «senz'altro che non sia questo lo scenario che ci aspetta, e che questo dubbio sia al più presto smentito. Ci aspettiamo invece dal Governo la volontà di ricercare una reale condivisione attraverso il confronto e la concertazione con le parti sociali che alimentano i fondi pensione, ovvero i sindacati, che sono i rappresentanti dei lavoratori e dei pensionati, e le associazioni di categoria».

«Noi pensionati siamo coscienti che se il paese si trova in una crisi prolungata, anche se non certo per nostra responsabilità, ed ha bisogno di chiedere sacrifici ai cittadini, chi governa non può pensare di rivolgersi solo a coloro che hanno un reddito fisso e quindi trasparente, mentre ci sono altre categorie che si sono arricchite negli anni anche grazie ad una tassazione minima o addirittura all'elusione fiscale, e che continuano a non pagare le tasse in base ai loro redditi reali».

«I pensionati – sostiene il sindacato – sono già stati tassati durante la loro vita lavorativa. Da tenere presente che dal 1° gennaio 2012 i pensionati versano un contributo di solidarietà a partire dal 2% per le pensioni superiori a 1.501 €, e in progressione fino al 10,50% dell’imponibile netto. Per questo, se vanno fatti sacrifici debbono coinvolgere tutta la popolazione sammarinese, attuando finalmente una vera equità fiscale».

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