Sanità nella bufera: 17 direttori dell’Iss pronti a dimettersi

SAN MARINO. L’emergenza medici all’Iss, ma anche la spada di Damocle del decreto sui tagli ai dirigenti pubblici, porta 17 direttori Iss ad annunciare di essere pronti alle dimissioni in blocco. La lettera inviata a Reggenza, consiglieri, governo, consulta sanitaria, comitato esecutivo e sindacati è molto più di un grido d’allarme, suona come un vero e proprio ultimatum. A monte, le difficoltà cui quotidianamente devono far fronte nella copertura dei turni di lavoro e nelle reperibilità, la mancanza di risposte malgrado le tante proposte presentate ad amministratori e politici negli anni. Diversamente, rilevano con stupore la pubblicazione del decreto delegato sul trattamento retributivo della dirigenza pubblica, che va in direzione opposta a quanto chiesto per rendere più attrattive le condizioni di lavoro dei medici a San Marino. In assenza di decisioni risolutive, scrivono, si vedranno così costretti a rimettere il proprio incarico.

Le reazioni politiche

Alla luce di queste dichiarazioni, non si fanno attendere le reazioni dell’opposizione. In primis, il Ps lamenta il rifiuto della maggioranza rispetto la proposta avanzata di inserire nel prossimo Consiglio un comma dedicato all’emergenza sanità. La richiesta infatti «è stata liquidata con un secco no - stigmatizza il partito di Alessandro Mancini - come se fosse l’ennesima richiesta strumentale». Ma a seguito della lettera dei medici «emerge che di strumentale nella nostra richiesta c’era ben poco», puntualizza.

«La maggioranza - prosegue il Ps - deve prendere atto dopo la lettera firmata che la gestione politica e amministrativa dell’Iss è inadeguata».

E ancora. «Pur non avendo un comma specifico all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Grande e Generale - mette in guardia il partito di minoranza - attiveremo tutti gli strumenti controllo, denuncia e di proposta a nostra disposizione». Dopo Ps e Psd, anche Rete-Mdsi denunciano l’assenza di interventi lungimiranti nella sanità. Una risposta consisterebbe, suggeriscono, nel «togliere la sanità dalle grinfie dei partiti e indirizzare adeguatamente le risorse economiche a disposizione».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui