Sciopero generale, Pianello stracolmo

SAN MARINO. All’appello “Uniti per il Paese”, i cittadini hanno risposto con una grande partecipazione: Piazza della Libertà era stracolma ieri mattina per lo sciopero generale promosso dalla Csu. Oltre duemila persone hanno attraversato le vie del centro storico di Città con bandiere e striscioni. Molti i cartelli che recitavano, anche ironicamente, i temi della protesta: tra questi “Confuorti con i deboli, deboli con Confuorti”, “Bcsm: Bravi con i soldi miei”. “Dalla spending rewiev alla stipending rewiev”. Dal palco di fronte alle finestre di Palazzo Pubblico i Segretari Generali Csu hanno scandito con forza le tantissime motivazioni che hanno spinto migliaia di lavoratori, pensionati e cittadini ad aderire allo sciopero generale.

Il Segretario Cdls Gianluca Montanari ha esordito: «Siamo scesi in piazza non per litigare ma per farci ascoltare. Il nostro mestiere non è sostenere o far cadere governi, ma trovare le soluzioni alle tante emergenze che pesano sul Paese. Da sedici mesi è andato in scena un confronto con il Governo assolutamente generico e di facciata. Un finto confronto, scandito da Decreti che cambiano in maniera sostanziale la vita delle persone, le regole, i diritti e gli stipendi di chi lavora. Sedici mesi di un Governo chiuso in una presuntuosa autosufficienza. Nell’ingannevole illusione di sostituire la fatica e l’impegno del confronto con un indistinto rapporto diretto con il popolo, magari condito con il chiacchiericcio su Facebook». «Inascoltati - ha elencato Gianluca Montanari - su una legge per lo sviluppo che fosse capace di valorizzare il lavoro, diminuire la disoccupazione e non creare nuove discriminazioni fra residenti e frontalieri. Inascoltati sulla politica dei tagli che ancora una volta si abbattono in modo lineare sulle buste paga di chi lavora, senza affrontare il tema degli sprechi e delle sacche di inefficienza. Inascoltati sul rinnovo dei contratti, a partire da quello del Pubblico Impiego fermo da quasi dieci anni, ma sottoposto periodicamente a decurtazioni unilaterali. Inascoltati sul tema più importante di tutti, quello dell’equità. Ancora una volta sono i numeri che parlano chiaro e ci dicono che furbi, furbetti e furboni sono tutti da una parte. In questo Paese la metà delle società dichiara redditi pari o meno di zero e il mondo dei liberi professionisti, artigiani, commercianti continua a dichiarare redditi più bassi dei loro dipendenti».

«Ci hanno accusato di aver proclamato uno sciopero politico - ha esordito il Segretario Generale Csdl Giuliano Tamagnini - ma ciò che chiediamo è di governare i processi politici insieme al paese, su temi quali lo sviluppo, l'occupazione, le banche, le pensioni, ecc. Sulla tassa patrimoniale nessuna richiesta è stata accolta; hanno rifiutato la progressività delle aliquote, il cumulo tra beni mobili e immobili, la caduta del segreto bancario interno, la non tassazione del patrimonio netto delle imprese».

«Abbiamo avuto l'impressione che la politica abbia cercato di condizionare la Magistratura, ma questo è inaccettabile. La politica resti fuori dalla Magistratura, che è il terzo potere dello Stato e deve rimanere autonoma». Al termine della mattinata, prima le forze di opposizione, e di seguito anche quelle di maggioranza, hanno chiesto di incontrare una delegazione della Csu. La manifestazione sul Pianello è proseguita anche nel pomeriggio.

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