Caso Titoli, la minoranza all’attacco: «Vogliamo un confronto pubblico»

SAN MARINO. La sala è prenotata, il giorno e l’ora stabilito, gli inviti ai capigruppo sono partiti, mancano solo le risposte degli esponenti di Adesso.sm. È quasi tutto pronto per la serata pubblica organizzata dall’opposizione dal titolo “Operazione Titolo. Confuorti e la sua cricca tra Banca centrale e Carisp”. L’appuntamento per domani alle 21 alla Sala Montelupo di Domagnano e nasce dalla volontà di presentare e spiegare alla cittadinanza l’ordinanza del giudice Morsiani diffusa online nelle scorse settimane e su cui maggioranza e minoranza danno letture diverse. «Crediamo la cittadinanza abbia il diritto di ascoltare le due campane», spiega Matteo Zeppa, Rete, nel corso della conferenza stampa di presentazione della serata. Inoltre, «ora che c’è difficoltà di dialogo dentro l’Aula - continua - questa occasione potrebbe essere il “punto zero” per ripartire». Il capogruppo di Rete spiega che proprio ieri tutta l’opposizione si è recata dalla Reggenza per chiederle di farsi da tramite alla proposta di “abbassare i toni” del confronto politico e sociale in atto nel Paese. Gli esponenti di minoranza sono ottimisti, anche alla luce delle risposte positive all’invito, ricevute durante la trasmissione “Palazzo Pubblico” da tre illustri rappresentanti di maggioranza, Morganti, Zanotti e Tosi. Lo stesso Zeppa spiega che lunedì ha invitato per mail e anche tramite messaggi personali tutti i capigruppo di maggioranza e minoranza ma ancora da parte dei tre di Adesso.sm non è giunta risposta a conferma della loro partecipazione. «Mi pare strano questo tergiversare - manda a dire - ma rimaniamo assolutamente persuasi che giovedi’ ci siano e che potranno spiegare le loro ragioni». Il capogruppo del Pdcs, Alessandro Cardelli, spiega che obiettivo della serata è quello di spiegare alla cittadinanza le 44 pagine dell’ordinanza Morsiani, «analizzando anche le conseguenze dal punto di vista politico». E ancora: «È giunto il momento che la maggioranza venga davanti alla cittadinanza a confrontarsi - esorta - per affrontare ad uno a uno i temi in modo razionale e senza strumentalizzazioni politiche». Marianna Bucci, Rete, giudica «non più tollerabili» le giustificazioni addotte da governo e maggioranza che non vogliono affrontare il “caso Titolii’”, rimandando le riflessioni politiche alla sentenza definitiva del tribunale.

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