Dati occupazione, esplode la polemica. «Da Csu interpretazione imbarazzante»

SAN MARINO. La Segreteria di Stato all’Industria, in risposta al comunicato di ieri della Csu che critica la legge di Sviluppo e i dati occupazionali, parla di «imbarazzante querelle sull’interpretazione di dati che, oggettivamente, come abbiamo già detto, sono positivi per il sistema economico e quindi dovrebbero semplicemente generare apprezzamento e soddisfazione, in primis da parte del sindacato». E poi entra nel merito: «L’occupazione cresciuta di 485 unità in un anno, più 3,2%, un livello che fuori da qua molti si sognano, e la disoccupazione in senso stretto che cala a livelli che non vedevamo dal 2012 sono due dati oggettivi e inconfutabili che un sindacato normale dovrebbe prendere con soddisfazione». E invece, proseguono dalla Segreteria di Stato, «prendiamo atto che per il sindacato l’economia funziona in maniera meccanica e che quindi, con assoluta certezza matematica, le imprese avrebbero assunto lavoratori una pari quota di residenti se non avessero potuto assumere frontalieri». E ancora: «Una opinione che sa di preveggenza, ma assolutamente campata per aria e non basata su alcuna evidenza. Non a caso, lo stesso Fondo Monetario aveva sottolineato, nella sua ultima visita, che la crescita occupazionale nel 2017 stava rallentando in assenza di ulteriori interventi, ad ulteriore dimostrazione che il solo mercato del lavoro residente non era in grado di dare alle imprese le risposte necessarie al proprio sviluppo».

Inoltre spiegano che «se la crescita occupazionale invece si mantiene così sostenuta anche nel 2018, potendo, se i dati saranno confermati, generare una crescita del Pil più forte di quella prevista dal Fmi stesso, crediamo che la risposta stia anche nella possibilità che abbiamo dato alle imprese di assumere le risorse umane che ritengono più adatte per la propria crescita, senza divieti, favorendone così lo sviluppo e generando occupazione anche per i lavoratori residenti in territorio». E poi aggiungono: «È solo la crescita delle imprese che può dare sviluppo e occupazione ai sammarinesi e residenti, non certo un effetto “sostituzione” completamente anacronistico».

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