Savorelli, bordate su San Marino. Il governo: «Parole inaccettabili»

SAN MARINO. «Sono del tutto inaccettabili, perché infondati e pretestuosi, i rilievi mossi dall’ex direttore di Banca centrale, Lorenzo Savorelli sulla presunta mancanza di volontà delle autorità politiche sammarinesi di fare pulizia all’interno del sistema bancario e finanziario del proprio Paese».

Il Segretario di Stato per le Finanze della Repubblica di San Marino, Simone Celli, contesta così l’intervista rilasciata al Corriere della sera dal vecchio direttore defenestrato dalla Bcsm, anche per colpa di un “dito medio” di troppo levato lo scorso agosto al Meeting di Rimini nei confronti di un giornalista.

Savorelli offre al noto quotidiano la sua versione dei fatti, spiegando di essere stato allontanato dal Titano proprio perché «voleva fare pulizia» nelle banche del Paese.

Le bordate di Savorelli

Un’intervista in cui Savorelli spara letteralmente a zero sulla Repubblica. Ha parlato di «un buco delle banche di dimensioni comparabili al Pil del Paese» sottolineando «la necessità di rivolgersi alle istituzioni internazionali e ai mercati» per il loro salvataggio. Ha rimarcato di essere stato «defenestrato dopo aver presentato una relazione (non certo positiva, ndr) sulla Cassa di risparmio». Ha bacchettato il governo perché «non ha avuto il coraggio e la forza di fare entrare persone nuove e di cambiare le regole. Per ragioni di potere e per la connivenza con il passato di diversi suoi esponenti». E ancora su prestiti e impieghi: «A San Marino le parentele attraversano l’intero sistema. Vengono permessi comportamenti che altrove sarebbero inaccettabili. Abbiamo fatto un’indagine sulle procedure di gestione del rischio, credito e compliance: non ce n’era una che non fosse gravemente al di sotto di standard riconosciuti».

La replica del governo

Celli per tutta risposta, non intende «riaprire la tristissima vicenda del licenziamento in tronco del signor Savorelli – sottolinea – effettuato da parte del Consiglio direttivo di Banca Centrale su indicazione del Comitato per il Credito e il risparmio». Le motivazioni «sono note e difficilmente contestabili». Ma le dichiarazioni dell’ex direttore di via del Voltone «impongono una reazione ferma e determinata da parte del governo della Repubblica di San Marino».

Celli chiarisce infatti che da tempo la piccola Repubblica sta facendo pulizia: «Dal 2008 in avanti – afferma il segretario di Stato – San Marino ha intrapreso con convinzione la strada dell’adesione alle migliori pratiche internazionali in materia di legalità, trasparenza e collaborazione fiscale e finanziaria».

Ed è «un percorso dal quale le autorità di governo della Repubblica di San Marino non intendono retrocedere, in quanto consapevoli che si tratta dell’unica possibilità per assicurare una prospettiva seria e credibile all’economia produttiva e finanziaria del proprio Paese». A confermarlo, sono «le parole riportate nello statement conclusivo della missione articolo 4 del Fondo Monetario Internazionale, che certificano positivamente l’impegno del governo volto all’emersione delle problematiche esistenti e a riconoscere la determinazione necessaria all’identificazione di soluzioni efficaci e permanenti». Anche se «è innegabile che ancor oggi siano presenti a livello sistemico importanti criticità, derivanti da una gestione politica del comparto bancario e finanziario caratterizzata da scelte superficiali perpetrate nel corso degli anni».

Proprio per questo «il governo sta lavorando intensamente in stretta sinergia con Banca Centrale e con la supervisione del Fondo Monetario Internazionale» nella definizione di «una strategia complessiva per il risanamento, il consolidamento e il rilancio». Per il futuro il segretario di Stato è ottimista: «Da questa imponente fase di ristrutturazione sono certo che emergerà un sistema bancario e finanziario più solido, più efficiente, più competitivo e sempre più integrato con la comunità internazionale». E conclude «il signor Savorelli se ne faccia una ragione la Repubblica di San Marino sopravviverà e anche bene senza di lui. E vorrei terminare ricordandogli che molto spesso il silenzio è d’oro».

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