Migranti e unioni civili, il Titano è pronto

SAN MARINO. Il Titano si impegna a ospitare migranti e rifugiati attraverso «micro-progetti» e in «numero adeguato» alla propria realtà. Ma anche a rompere il tabù delle unioni affettive per coppie dello stesso sesso, o comunque di iniziare a parlarne. L’ultima giornata consiliare è terminata con l’approvazione di due ordini del giorno.

Il testo portato in Aula da Ssd, Rf e C10 volto a far sì che anche il Titano possa fare la propria parte per aiutare migranti e rifugiati è lontano da trovare la condivisione unanime dell’Aula, ma trova una mano tesa dal capogruppo del Psd, Dalibor Riccardi, che dall’opposizione dichiara il suo personale sostegno. In dettaglio, l’Odg approvato a maggioranza impegna il congresso di Stato a «continuare a sostenere nei consessi internazionali, in particolare nell’ambito dell’Osce e della negoziazione nei prossimi mesi dei Global Compact on Migration and on Refugees, i diritti dei rifugiati e delle persone vittime di condizioni politiche ed economiche tragiche». Ma anche a «intensificare i rapporti con la Repubblica Italiana, tenendo conto delle caratteristiche del territorio e dei nostri confini, per quanto riguarda la protezione e l’integrazione dei migranti, la lotta al crimine, la solidarietà e il partenariato». Infine, il governo dovrà adoperarsi in favore dello sviluppo di «micro-progetti volti all’accoglimento di migranti e rifugiati in numero adeguato alla nostra realtà, coinvolgendo la comunità e le organizzazioni di volontariato».

L’Aula ha inoltre affrontato le unioni civili, con la presentazione in prima lettura di un progetto di legge di iniziativa popolare, volto a regolamentarle, accompagnato da due ordini del giorno, uno di Adesso.sm e l’altro di Dim. Da parte di Ps e Psd viene richiesta la procedura d’urgenza per l’approvazione del Pdl, ma a sostenere la proposta è solo Rete: la maggioranza e il Pdcs ritengono sia necessario un maggior approfondimento e la ricerca di condivisione a livello politico e tra la cittadinanza.

Alla prova del voto in Aula, non passa l’Odg di Rete e Mdsi che propone una riforma normativa «per la parità di trattamento delle persone Lgbt». Viene invece approvato l’Odg firmato da C10, Ssd e Rf che impegna il governo a intraprendere un percorso di condivisione con tutte le forze consiliari e sociali per elaborare le più opportune modifiche alla normativa sammarinese vigente al fine di assicurare, nell’ambito delle unioni affettive, le necessarie tutele giuridiche.

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