L'opposizione: «È un fatto grave un atto che non ha precedenti»

SAN MARINO. L’organo che riunisce magistrati e politici sfiducia e revoca il mandato a Valeria Pierfelici, Magistrato dirigente del Tribunale unico. L’altra notte la Segreteria Istituzionale ha inviato una nota che allega l’ordine del giorno approvato a maggioranza dal Consiglio giudiziario plenario, organismo composto dai membri della Commissione Consigliare per gli Affari di Giustizia, dal Segretario di Stato con delega alla Giustizia, Nicola Renzi, dai Giudici per la Terza Istanza, da tre Giudici d’Appello, da cinque Commissari della Legge e dallo stesso Magistrato Dirigente.

Si tratta di un documento di dieci pagine che, nella parte finale decreta l’allontanamento di Pierfelici, motivandolo «nell’incapacità della stessa a garantire funzionalità ed efficienza giudiziari e il sereno svolgimento del lavoro giurisdizionale».

In dettaglio, il «Consiglio giudiziario plenario -riferisce il testo - nell’esercizio delle proprie funzioni di rappresentanza e di garanzia dell’ordine giudiziario, nonché quale organo competente per la designazione elettiva del magistrato dirigente, dato atto che (lo stesso magistrato dirigente ndr) ha omesso ogni iniziativa volta ad adottare provvedimenti necessari a ripristinare un’organizzazione del lavoro e relazioni tra i magistrati improntati a serenità, imparzialità e correttezza - continua il testo - che per le ragioni sopra citate Pierfelici nell’esercizio delle funzioni istituzionali di magistrato dirigente, nei rapporto con i magistrati e altri organi dello Stato, ha tenuto comportamenti non improntati a equilibrio e che hanno gettato discredito e sfiducia nei confronti della magistratura, che tale situazione si è progressivamente aggravata, determinando uno stato di disfunzionalità, elevata conflittualità e ha compromesso la serenità nell’ambito del tribunale, nel lavoro dei giudici e nei rapporti fra essi».

E ancora, considerando che la «dottoressa Pierfelici non appare pertanto più in grado di garantire funzionalità ed efficienza giudiziari e il sereno svolgimento del lavoro giurisdizionale», il Consiglio plenario «esprime la propria sfiducia nei confronti della Pierfelici, magistrato dirigente, revoca l’incarico conferito il 7 maggio 2015 di questo Consiglio».

L’odg infine propone che venga designato come Magistrato dirigente il giudice d’appello Lanfranco Ferroni e «invita la Reggenza a convocare con urgenza una seduta del consiglio giudiziario plenario per la designazione del nuovo magistrato dirigente, il 13 marzo, alle ore 14». Il tema della revoca è stato al centro nella giornata odierna dei lavori della Commissione consiliare Affari esteri e dello stesso Consiglio grande e generale, entrambi riuniti a Palazzo Pubblico. In commissione l’opposizione solleva preoccupazione per i possibili danni reputazionali all’esterno del Paese e denuncia anche ingerenze della politica sulla magistratura. A inizio della seduta consiliare i capigruppo di opposizione chiedono di modificare l’ordine del giorno e inserire un comma per dibattere del fatto, ritenuto molto grave. La richiesta non passa la prova del voto in Aula, con 30 voti contrari e 24 favorevoli. La maggioranza, da parte sua, rassicura comunque l’inserimento di un dibattito sulla giustizia nel Consiglio grande e generale che si aprira’ settimana prossima e smentisce le accuse di ingerenza. Di certo, in commissione Affari esteri, lo stesso capogruppo di Ssd, Giuseppe Maria Morganti, esprime dispiacere per la decisione del consiglio plenario, ricordando l’apporto dato da Pierfelici alla giurisprudenza del Titano. La stessa, del resto, è stata protagonista della svolta del tribunale sammarinese, dell’era della «tangentopoli sammarinese». «Sapere che nel nostro tribunale ci sono tensioni non fa bene al paese, è vero - aggiunge poi - ma i problemi vanno affrontati e le soluzioni possono essere dolorose».

Ricorda poi come l’allontanamento della Pierfelici sia stata una decisione «presa dalla stragrande maggioranza dei magistrati», a cui la parte politica del Consiglio giudiziario plenario ha dato seguito.

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