«Il futuro del Paese è nei giovani»

Rimini

SAN MARINO. No alla violenza. Interpretando il sentimento delle Istituzioni e del popolo sammarinese, i Capitani Reggenti, in occasione della cinquantesima Giornata della Pace, si associano al messaggio di Papa Francesco e rilanciano il proprio contributo nell’individuazione dell’unica strada percorribile per edificare un mondo di pace, sullo sfondo degli scenari internazionale. L’appello alla non violenza segue di poche ore il tradizionale saluto augurale di fine anno rivolto ai Sammarinesi, residenti in patria e all’estero. Oltre ai riferimenti all’estero, ad Aleppo in particolare, il messaggio ha affrontato i temi interni. Non poteva essere altrimenti. Il 2016 è stato un anno importante per il Titano, viste le numerose scadenze elettorali.

«Si è insediato il governo - ricordano i Capitani Reggenti - assumendo la sua piena operatività per la gestione della ventinovesima legislatura». Il percorso compiuto dal Paese, però, «non è sufficiente per assicurare quel più deciso rilancio economico che è necessario per dare una risposta alle legittime aspettative di tanti nostri concittadini, in particolare di coloro che non riescono a trovare un’occupazione e non hanno altra fonte di reddito. L’Esecutivo appena insediatosi, pertanto, ha il compito e la responsabilità di adoperarsi, con tempestività e senza indugio, per superare un’incertezza che si protrae da troppo tempo e che continua ad essere per i nostri cittadini motivo di ansia e di preoccupazione, per il presente e per il futuro». Ed è proprio dalla consapevolezza dell’urgenza e della rilevanza dei problemi da affrontare e delle decisioni da prendere che scaturisce il richiamo dei Capitani Reggenti «a tutte le forze politiche affinché sappiano, con spirito critico e propositivo, porre le proprie migliori energie ed il proprio impegno al servizio del superiore interesse del Paese. Condivisione, capacità di essere uniti e solidali, di fare comunità non solo hanno sempre permesso di superare i momenti più critici della nostra storia, ma sono oggi indispensabili per trovare le soluzioni migliori». Il tutto «nel segno dell’equità, della trasparenza e della sostenibilità». «Serve da parte di tutti uno scatto di orgoglio, l’orgoglio di appartenere a questo Stato, unito al desiderio di contribuire in prima persona a valorizzarne risorse, potenzialità e opportunità, alla volontà di ritrovare nei valori di laboriosità, onestà ed impegno, i valori cardini della propria esistenza». Un percorso virtuoso attento alle esigenze delle fasce più deboli, nella consapevolezza che «i nostri cittadini esigono sempre più dalla classe dirigente il massimo impegno per il più razionale utilizzo delle risorse pubbliche, per eliminare ogni residua area di spreco e per mettere in sicurezza il bilancio del nostro Stato». Un altro passaggio ha riguardato i giovani: «A loro è affidato il futuro del Paese: a loro pertanto dobbiamo riservare la massima attenzione affinché non perdano la speranza nel futuro».

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