Torrente Ausa, acqua rossa dal Titano

Rimini

RIMINI. Un colore rosso che non ha nulla a che fare con la normalità. Due giorni fa, le acque del torrente Ausa, nel tratto che attraversa il parco di Dogana, nella Repubblica di San Marino, «erano vistosamente colorate di rosso». Se ne è accorto un passante che ha subito scattato una foto e avvertito il consigliere comunale riminese Fabio Pazzaglia (Fare Comune).
D’altronde, rileva quest’ultimo, non sarebbe certo il primo caso di «sversamento illegale di reflui industriali» nei corsi d’acqua della vicina Repubblica, che ovviamente dopo pochi chilometri entrano nel territorio riminese e finiscono in mare.
Per questo, Pazzaglia chiede, esigendo una risposta entro cinque giorni, al sindaco e presidente della Provincia di Rimini, Andrea Gnassi, «quali iniziative adottano le autorità italiane per controllare la qualità delle acque fluviali provenienti da San Marino».
Palazzo Garampi, ieri pomeriggio, ha contattato i responsabili dell’Arpa, che a loro volta hanno dialogato con il Dipartimento di prevenzione sammarinese, l’organo titolato a controllare questo genere di situazioni. La segnalazione a valle della zona industriale ha quindi fatto scattare tutto l’iter, vari sopralluoghi e tutti i prelievi del caso. Per ora la causa della sversamento non è stata trovata. Si attende l’esito delle analisi.
Intanto dalla giunta riminese è arrivato il via libera al progetto per il miglioramento ambientale del tratto di costa tra la fossa Sortie e il deviatore Marecchia, attraverso l’abbassamento dei fondali e un calo del deposito dei materiali limosi. Sarà così aumentata anche la sicurezza della balneazione. Costo previsto per l’intervento 600mila euro.

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