Polisportiva, boom di tessere politiche

Rimini

RICCIONE. La Polisportiva ha fatto il botto di Capodanno. Un botto di tessere: 346 in tre giorni, il 29, il 30 e il 31 dicembre del 2014. Miracolo? Chissà. L’impressione che si sta diffondendo tra piscina, stadio, palazzetto e dintorni è che la causa di tanta “passione sportiva” abbia natali molto più terreni. Politici, più che celestiali.

E in tanti se la stanno ridendo la storia del miracolo di Capodanno. La battuta che circola è “Com’è che si chiama la lista che sostiene Solfrini?”, “Fuori la politica dalla Polisportiva”. Tra gli addetti ai lavori fa già ridere così, senza neppure bisogno di spiegarla. L’elenco degli sportivi da ultimo dell’anno ha preso infatti a circolare da qualche giorno e a suscitare tanta ilarità è stata la scoperta che coincide o quasi con quello dei direttivi di Forza Italia e Noi Riccionesi (dei simpatizzanti, dei sostenitori e dei loro famigliari), i principali partiti che sostengono la giunta guidata dal sindaco Renata Tosi. Maggioranza di centrodestra che supporta - più o meno esplicitamente (su Facebook l’appoggio è palese) - la candidatura del presidente in carica Giuseppe Solfrini (classe 1958) contro l’ex presidente di Geat, il maratoneta Alessandro Casadei (1972).

Tra gli ultimi arrivati in casa Polisportiva, giusto in tempo per avere diritto di voto all’elezione del nuovo direttivo e di conseguenza del nuovo presidente (si vota tra dieci giorni), con la modesta spesa di 14 euro, spiccano i nomi di consiglieri comunali, di assessori, persino dei segretari di partito e dei consiglieri (e dei vertici) dei cda delle partecipate del Comune e della loro intera (o quasi) cerchia familiare. C’è addirittura chi non ha lasciato fuori neppure il nonno. Non si sa mai. Emergono anche interi gruppi di famiglie di albergatori che notoriamente si sono schierate (a destra) in occasione delle ultime elezioni comunali. Poi nomi grossi del mondo sportivo nostrano (e affini) - anche in questo caso i più schierati - che hanno così potuto approfittare della “proroga” - termine non proprio esatto ma rende l’idea - alle iscrizioni concessa dal presidente uscente e ricandidato Giuseppe Solfrini. Tradizionalmente si faceva votare chi si era tesserato entro il 30 novembre, giorno della “chiusura del libro soci”.

E’ curioso notare come nella settimana precedente, dal 22 al 28 dicembre, i nuovi tesserati siano stati soltanto 216. E in quella precedente ancora appena 50. Nelle prime settimane del mese ancora meno. Insomma: stando semplicemente ai numeri è difficile non riscontrare qualcosa di anomalo. Se poi ci si aggiunge il fatto che i tesserati dell’ultimissimo momento sono quasi tutti politici o parenti di politici di centrodestra s’intuisce che non solo può trattarsi di un fenomeno anomalo ma architettato.

Qualora l’infornata di Capodanno delle tessere non fosse spontanea ma, appunto, architettata, organizzata per mettere le mani sulla Polisportiva, una domanda sorge per il sindaco Renata Tosi. Lei che era stata eletta come paladino del rinnovamento della città e della trasparenza, soprattutto, è al corrente che una bella fetta del suo personale politico (parenti e affini tutti) è corsa a iscriversi alla Polisportiva per condizionarne l’esito delle elezioni interne?

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