La Regione chiede i danni ad Aeradria

Rimini

RIMINI. La Regione Emilia Romagna chiederà i danni agli amministratori di Aeradria per il fallimento dell’aeroporto di Rimini che ha portato anche ad azzerare le quote detenute da viale Aldo Moro. A deciderlo è stata la Giunta Errani, nell’ultima riunione (al gran completo) dello scorso 22 dicembre, lo stesso giorno in cui il nuovo governatore Stefano Bonaccini presentava la sua squadra.

Nella delibera si affida l’incarico all’avvocato Roberto Facinelli, del Foro di Bologna «di promuovere, in rappresentanza e difesa della Regione, azione civile di responsabilità e risarcimento danni ai sensi di legge nei confronti di amministratori, sindaci e revisori di Aeradria Spa, in relazione alle vicende che hanno condotto alla procedura di concordato e, poi, al fallimento della stessa società, disposto dal Tribunale di Rimini in data 26 novembre 2013».

Nell’atto, la Giunta Errani sottolinea che Aeradria «è pervenuta allo stato di fallimento a seguito di ingenti perdite, realizzate in misura rilevante negli ultimi cinque anni che hanno completamente azzerato il capitale sociale della società, annullando il valore delle quote detenute dalla Regione, pari al 5,260% del capitale sociale al 31 dicembre 2012».

Per questo, la Giunta Errani ha ritenuto «necessario verificare se e in quale misura sia stato causato un danno all’amministrazione regionale, in quanto ente titolare di quote societarie, dovute all’operato degli organi di amministrazione e di controllo di Aeradria, in carica fino alla dichiarazione di fallimento».

La sentenza del Tribunale di Rimini è stata confermata dalla Corte d’Appello, contro la cui pronuncia «è stato presentato ricorso in Corte di Cassazione tuttora pendente».

L’avvocato Facinelli ora ha tempo fino al prossimo 30 aprile per presentare alla Regione «una relazione circostanziata» su tutti coloro che hanno rivestito la carica di amministratore, sindaco o revisore in Aeradria nei cinque anni prima del fallimento, indicando «per quanto possibile i fatti ascrivibili alla loro responsabilità». Dopodichè, entro 60 giorni dal nulla osta della Regione all’avvio dell’azione civile, l’avvocato dovrà presentare una bozza dell’atto con cui si chiede il risarcimento danni, specificando anche «i soggetti passivi individuati» e concentrando «in un unico giudizio» le richieste ai vari amministratori chiamati in causa. L’avvocato ha anche il compito di segnalare alla Regione eventuali «azioni di natura civile o penale intraprese o da intraprendersi da pubbliche autorità o altri soci di Aeradria» nei confronti dei vertici della società, in modo da rendere «più efficace» l’azione di risarcimento danni e, nel caso, coordinandosi con gli altri enti che hanno chiamato a giudizio gli ex amministratori dell’aeroporto di Rimini. Nella delibera della Giunta Errani si ricorda, tra l’altro, che «la Procura di Rimini nel corso del 2013 risulta aver avviato delle indagini, tuttora in corso di svolgimento, ritenendo sussistere ipotesi di reato nella gestione della società in capo agli organi di amministrazione e controllo in carica fino alla dichiarazione di fallimento».

 

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