RIMINI. “E’ per te”. Per chi ogni giorno lotta contro un macigno che le schiaccia. E’ per chi ce l’ha fatta. Sono tre anni che Rimini si dà appuntamento e cammina per dire basta alla violenza, per chiamare con il suo vero nome chi fa del male alle donne. Anche ieri pomeriggio è stato così. Circa mille persone si sono incontrate in piazza Cavour, davanti alla Casa delle donne. L’organizzazione è di “Rompi il silenzio”, associazione che accoglie e protegge le ragazze di ogni età in pericolo. Nei giorni scorsi Paola Gualano, il presidente, ha spiegato quali sono le difficoltà di una donna che fra le mura è costretta a subire violenze fisiche e psicologiche. «Quest’anno solo Rompi il Silenzio ne ha seguite 173. Sono dati che parlano da soli, ma a cui non voglio dare un’accezione tragica. Significa infatti che le donne cominciano a prendere consapevolezza del fatto che è necessario venire allo scoperto, parlare, farsi assistere, denunciare».
La scrittrice Lorenza Ghinelli è una delle testimonial della camminata e dai gradoni di piazza Cavour guarda le centinaia di persone che stanno per mettersi in marcia. Il suo auspico è che diventino sempre di più, soprattutto «più uomini». La violenza è violenza fisica – si capisce – ma è «violenza anche quando ci dicono che certe cose non si possono fare».
Il lancio di petali rossi è il segnale che la camminata può partire e il serpentone distribuirsi lungo le vie della città, da piazza Cavour a piazza Cavour, toccando il ponte di Tiberio, via Roma e il corso d’Augusto.
«Siamo di fronte a un’altra di quelle piccole scommesse che hanno creato un tessuto civile in città – spiega il sindaco Andrea Gnassi -: le donne e gli uomini non rinunciano a combattere contro quel retaggio maschilista che pensa di poter usare parole e atteggiamenti violenti. Questa camminata è figlia di un lavoro fra Comune e associazioni e dimostra come la città stia crescendo insieme e come si stia elevando la soglia di civiltà. Non siamo di fronte a un episodio, esiste un disegno, questa marcia è la parte più evidente della Casa delle donne, un luogo che offre servizi e dove si può rifugiare chi è in difficoltà».
Non può mancare l’apporto di Nadia Rossi, assessore alle politiche di genere e fresca consigliere regionale. Insieme a Rompi il silenzio, il Comune è fra i promotori di “E’ per te” e valorizza l’impegno di chi si impegna per il terzo anno consecutivo: cittadini, associazioni, comitati. «Ancora una volta la partecipazione è massiccia – evidenzia – vorrei che fosse ancora di più. Stiamo fronteggiando un’emergenza pura, un’emergenza che qualche mese fa ci ha toccato da vicino (una giovane donna è stata uccisa dal marito a Cattolica) e ancora una volta ci ha trovato impreparati».
E’ il motivo per cui si “cammina”: sensibilizzare le persone. «Vorrei ce ne fossero il doppio oggi in piazza. Vorrei ci fossero le scuole, il lavoro con i ragazzi è stato iniziato, ma bisogna fare molto di più. Ogni persona deve essere libera di essere se stessa, siamo qui a camminare per chi può e per chi non può più».