Dopo 30 anni piazza Tre Martiri non accende le luci di Natale

Rimini

 

RIMINI. Dopo circa trent’anni, piazza Tre Martiri resterà senza luci di Natale. L’accensione delle luminarie è in programma oggi alle 18, ma in vista delle feste, la piazza più importante di Rimini (insieme a piazza Cavour) non brillerà. E resterà al buio anche il tratto di corso d’Augusto che porta sino all’Arco.

La conferma è arrivata ieri mattina quando Sendy De Stefani della ditta Drm di Montelabbate (in provincia di Pesaro) che si occupa di installare le luminarie nella città di Rimini, ha completato il giro di ricognizione fra i commercianti. Risultato: «I negozianti non vogliono pagare, quindi niente luci. Pare quasi uno scaricabarile: se lui non spende, allora non lo faccio neppure io».

Altro problema la “coda” di corso d’Augusto in zona Arco: «Ci sono 10-12 commercianti, tutti mi hanno detto che sono arrabbiati con il Comune per il problema dell’alluvione, così preferiscono stare al buio» chiarisce la rappresentante della Drm.

E’ importante rimarcare che non si parla di cifre iperboliche: circa 100 - 120 euro in corso d’Augusto, mentre in piazza servono 150 euro.

L’assessore comunale alle attività economiche Jamil Sadegholvaad non l’ha presa bene.

«Sono profondamente amareggiato. Si tratta della piazza principale di Rimini e vederla senza luci di Natale è davvero un grosso peccato. Oltretutto ci sono anche tanti negozi prestigiosi - ragiona l’assessore -. Abbiamo avuto dei serissimi problemi nella raccolta delle quote: ieri abbiamo affidato l’ultimo tentativo al noto commerciante di calzature Oscar Maggioli, ma senza i risultati sperati. Se troveremo le quote, magari potremmo montare le luminarie più tardi». Da oggi dunque, in piazza Tre Martiri, brillerà solo l’albero di Natale che Palazzo Garampi illumina a proprie spese.

«Capisco il momento difficile, ma riguarda tutti: sia piazza Tre Martiri che le zone più defilate - commenta Sadegholvaad -. Le luminarie non servono per fare contenta l’amministrazione, i primi a beneficiarne sono i negozianti stessi. Capisco la crisi, ma non sono quote da migliaia di euro».

L’assessore chiarisce ancora: «Per le luci natalizie il Comune mette a bilancio 40mila euro di cui 30mila vanno ai comitati in base alle spese effettivamente sostenute. Chi non investe non riceve la quota stanziata. E non sarebbe neppure giusto nei confronti degli altri commercianti».

Quanto alla protesta di corso d’Augusto, l’assessore precisa: «Va bene tutto, ma credo che non accendere le luminarie si ritorca solo contro loro stessi. Sono un commerciante anch’io e da decenni c’è sempre qualcuno che trova un pretesto per lamentarsi di ciò che fa il Comune e non pagare la quota. Mi pare una decisione inopportuna».

Il noto negoziante Oscar Maggioli sottolinea: «Se non si fa squadra purtroppo ogni volta sorgono questi problemi. Ma confido nel sindaco Andrea Gnassi per farci uscire dal... buio». Fra le soluzioni che potrebbe adottare Palazzo Garampi c’è quella di “accendere” almeno parzialmente la piazza utilizzando gli addobbi luminosi sulle piante.

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