In quattromila per diventare bidello

Rimini

RIMINI. Laureati in giurisprudenza, lettere e filosofia; c’è chi ha addirittura dei master o dei livelli di specializzazione fatti oltre i cinque anni di università. Ci sono anche loro in fila nella lunga, lunghissima coda che si è creata per diventare aspiranti bidelli a Rimini, dove in quasi quattromila hanno risposto al bando del Comune per riuscire a entrare nelle graduatorie e sperare di venire chiamati nelle scuole d’infanzia e nei nidi.

Un posto di lavoro che non arriverà in automatico: al termine delle prove, se tutto va bene, si potrà contare sull’inserimento in un elenco che resterà valido per i successivi 3 anni, in base al quale si potrà sperare in una possibile assunzione a tempo determinato. Attenzione: solo nel caso in cui però il Comune dovesse avere bisogno di “supplenze” nel settore degli operatori scolastici, si andrà a mettere mano alla fila di aspiranti bidelli a partire dal prossimo settembre. E, sempre se dovesse andare bene, saranno «massimo un centinaio, ma stando molto larghi, quelli che potranno essere utilizzati, e probabilmente non in modo continuato».

La spiegazione arriva dagli uffici del Comune, dove sono stati travolti dalle domande, tanto da parlare di «record: numeri così non li avevamo ancora visti». Ecco perché hanno pubblicato un annuncio in cui si fa slittare tutto: «A causa della straordinaria mole di domande pervenute - si legge nella sezione concorsi nella pagina web del Comune - il calendario relativo alle prove d’esame verrà pubblicato in data venerdì 30 gennaio 2015».

Dovranno insomma fare gli straordinari a Palazzo Garampi, dove sono state “arruolate” persone dagli altri uffici per il semplice ma necessario passaggio del protocollare le domande di partecipazione al concorso in arrivo. Più complicato e delicato, perché sempre a rischio ricorsi, è invece il passaggio dell’istruire le pratiche: qui la macchina comunale rallenta i motori per evitare rischi e mette in azione solo i due dipendenti dell’Ufficio concorsi. In questo periodo gli straordinari sono all’ordine del giorno. Tanto per dare un’idea: «C’è una stanza intera - proseguono dall’amministrazione - adibita solo per “l’accatastamento” delle domande arrivate».

Una raffica di bandi “gettonatissimi” insomma , ma a quota quasi quattromila domande per una sola graduatoria, come quella per i bidelli, non si era però mai arrivati. Dal Comune confermano: «E’ il segno che stiamo vivendo un momento particolare». Senza contare che non sarà facile per i candidati riuscire a ottenere la retribuzione da 1.437 euro lordi al mese prevista. Anche perché le prove d’esame sembrano essere abbastanza ostiche: si va da igiene degli alimenti e degli ambienti a quella dei bambini; dalle modalità relazionali con insegnanti e genitori alle norme di pronto soccorso, passando poi alla conoscenza dei piani anti evacuazione. Tutto, una volta arrivati ai piani alti della graduatoria, per presentarsi ai blocchi di partenza il prossimo settembre, e incrociare le dita, in attesa di una chiamata da scuole e nidi d’infanzia che potrebbe non arrivare mai.

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