Airiminum non svela tutti i misteri sul Fellini

Rimini

RIMINI. Primo punto: «Perseguire l’obiettivo di 1 milione di passeggeri nel giro di cinque anni anni, a partire dal 2015». Leonardo Corbucci, commercialista di Roma non dà molti numeri, li centellina: si presenta alle associazioni di categoria dopo essere stato messo come amministratore delegato della cordata Airiminum e, per sua stessa ammissione, già da oggi potrebbe uscire di scena. «Ho finito, quello che dovevo fare l’ho fatto».

E’ lui a essere stato indicato come uno dei deus ex machina delle operazioni ed è stato invocato da mesi a Rimini perché svelasse i piani degli imprenditori che hanno vinto il bando Enac per la gestione trentennale dell’aeroporto: ieri per la prima volta lo ha fatto, in Provincia nella sede di corso d’Augusto, dopo avere affrontato la Conferenza permanente per lo sviluppo del territorio con le associazioni di categoria e i sindacati, assieme al prefetto Claudio Palomba e il sindaco Andrea Gnassi . E’ lì che l’ad capitolino ha scherzato, «non siamo quelli della Spectre di James Bond, massima trasparenza da parte nostra»; e poi ha spiegato a grandi linee quali sono i traguardi da raggiungere, senza però entrare troppo nei particolari per motivi di «tempi: non sono ancora maturi». Già perché, come precisa lui stesso, dopo la concessione definitiva di Enac all’appello mancano ancora alcuni passaggi per diventare operativi, vedi il decreto interministeriale che dovrebbe arrivare entro fine dicembre: Maurizio Lupi, ministro infrastrutture domani a Rimini in campagna elettorale, dovrebbe sciogliere il nodo.

Per quanto riguarda i contenuti, l’amministratore di Airiminum porta invece 16 slide in cui ripercorre i passaggi burocratici che hanno fatto arrivare all’assegnazione, i nomi delle banche che hanno appoggiato la capitalizzazione da 3 milioni e 100mila euro, Banca Intesa e Santander. Poi, senza dare nomi e cognomi ma solo “indizi”, parla del Consiglio di amministrazione: Corbucci chiarisce ancora che «è troppo presto per svelare le identità». Anche se non ufficializzati, il presidente sarà Laura Fincato, attualmente presidente del Comitato Expo Venezia, in passato vicepresidente di Save, la società quotata in Borsa che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso; altro ruolo fondamentale lo avrà l’attuale vice presidente di Abruzzo Airport Lucio Laureti, che andrà a ricoprire il ruolo di vicepresidente (altro pezzo a pagina 5, ndr).

Cda a parte le linee strategiche presentate - «non sono il piano strategico definito - chiarisce Corbucci - per quello è ancora presto» - riguarderanno nei primi 4 anni «il consolidamento del mercato russo con incrementi di voli di linea». E ancora: «Posizionamento strategico su un paio di destinazioni dell’Italia meridionale». Infine: «Sviluppo traffico merci: area cargo ampiamente adeguata per una crescita dei volumi». E tra gli obiettivi ci sarà «intercettare parte del traffico cargo di Ancona». Anche perché Corbucci ammette che la stessa Ancona, con “l’aiuto” dato a Rimini in questi due mesi di chiusura potrebbe andare a “rubare” i turisti” e quindi «non bisognerà restare con le mani in mano».

Entro il 2024, invece , si punterà a «posizionarsi su nuovi mercati. Focus sui paesi del Nord Africa». Poi entro i 30 anni di concessione, si vorrà vincere quella che i nuovi gestori definiscono la grande sfida: «I due milioni di passeggeri». Non sarà facile, ammette il commercialista romano, che però rilancia: «Ci allontaneremo del business della vecchia gestione, che con il socio pubblico, il più forte che ci possa essere sul mercato, ha fatto 53 milioni di debito: noi dovremo prestare molta più attenzione agli equilibri finanziari». E una volta raggiunti gli obbiettivi di medio termine non è escluso che si possa aprire anche ai creditori di Aeradria, perché recuperino parte degli euro che hanno perso. Ma siamo sul campo delle ipotesi. Di certo c’è che Airiminum non resterà con le mani in mano davanti ad alcune delle altre cordate che hanno partecipato al bando: partita ieri la denuncia nei confronti del Consorzio per lo sviluppo dell’aeroporto dopo le accuse su presunti vizi per l’assegnazione dello scalo.

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