Lancio di uova contro le forze dell'ordine

Rimini

 

RIMINI. Decine e decine di uova marce tirate contro gli uomini della polizia. E’ quello che è successo ieri mattina in pieno corso d’Augusto perché i ragazzi del corteo, composto da sigle sindacali e associazioni, organizzato nell’ambito dello sciopero sociale, volevano arrivare in piazza Cavour. Zona che, per motivi di sicurezza, era loro già stata precedentemente vietata. In piazza Cavour, tra l’altro, a mezzogiorno era previsto l’arrivo della parlamentare di fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, Giorgia Meloni. Il corteo, organizzato da collettivo studenti, associazione diritti lavoratori Adl Cobas, Casa Madiba network, polisportiva Antirazzista Autside (membri appartenenti al più conosciuto laboratorio Paz) verso le 10.30, ha cercato di sfondare lo sbarramento delle forze dell’ordine – era stato fatto arrivare il 14esimo reggimento della Celere di Senigallia - lungo corso d’Augusto, nei pressi di via Castracane. I manifestanti, dopo aver spintonato le forze dell’ordine schierate in assetto anti-sommossa, hanno iniziato a tirare delle uova al loro indirizzo, colpendo gli agenti non solo sugli scudi ma anche in varie parti del corpo. Momenti di forte tensione che, solo per poco, hanno evitato di degenerare. Quindi il corteo ha proseguito lungo vicolo Santa Chiara, per poi portarsi fino in piazza Malatesta. Dopo un sit-in il corteo ha proseguito in via Dario Campana verso Casa Madiba, sempre scortato delle forze dell’ordine. Una scena surreale, i cui protagonisti hanno motivato così: «Inaccettabili i divieti della Questura per questo ci siamo scontrati fisicamente con la celere schierata. Lo rivendichiamo fino in fondo, abbiamo dimostrato che anche a Rimini ci sono persone disponibili al conflitto e alla costruzione di un’alternativa. Per questo ci siamo conquistati fino in fondo parte degli spazi a noi vietati attraversando il centro città fino alla conclusione della manifestazione - con un tratto non autorizzato - fino a Casa Madiba». Ma questa volta a essere sconcertate sono anche le forze dell’ordine: «Divise sporche e imbrattate da testa a piedi - spiega in una nota il segretario provinciale del Sap, il sindacato autonomo di polizia, Tiziano Scarpellini - che rappresentano lo stato di debolezza in cui le forze dell’ordine sono costrette a lavorare. I poliziotti si sono visti scagliare addosso decine e decine di uova senza potere reagire. Non possiamo fungere da cuscinetto con le parti sociali». Il Sap se la prende non solo con i manifestanti ma anche con le direttive impartite: «Riteniamo inaccettabile sia il comportamento dei manifestanti che le disposizioni impartite al personale di polizia costretto a prendersi uova marce in faccia senza reagire».

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