Palas, si indaga per accesso abusivo al credito

Rimini

RIMINI. Ricorso abusivo al credito. Questa l’ipotesi di reato che ha portato la procura della Repubblica ad aprire una indagine “conoscitiva” su Rimini congressi, la società delegata al rastrellamento dei fondi, dei mutui necessari alla vita dell’astronave, il palazzo dei congressi più grande dello Stivale.

All’attenzione degli uffici al terzo piano del palazzo di giustizia (l’inchiesta è stata avviata dal sostituto procuratore Gemma Gualdi ed è sviluppata dal Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza), come detto, in prima battuta c’è l’attività di Rimini congressi srl società partecipata da capitali pubblici, i cui soci sono Rimini Fiera, Provincia e Camera di Commercio.

Il nome di Rimini congressi compare sotto tutte le operazioni finanziarie con gli istituti di credito. I suoi vertici sarebbero gli unici ad aver apposto infatti le firme alle garanzie necessarie per ottenere i finanziamenti. Facile intuire che comunque l’esame verrà inevitabilmente esteso alle società che hanno lavorato alla creazione e alla gestione del Palas.

L’indagine nascerebbe da una costola dell’inchiesta Aeradria, la società di gestione dell’aeroporto Federico Fellini dichiarata fallita lo scorso 26 novembre. Secondo quanto si è potuto apprendere, al momento nessun nome è iscritto nel registro degli indagati. Al vaglio della procura anche l’attività di Convention Bureau, la società partecipata da Rimini Fiera (72%), che gestisce il Palacongressi. Il bilancio 2013 di Convention Bureau è stato chiuso con un segno meno per circa un milione di euro. All’attenzione degli inquirenti anche i rapporti tra varie società, da Convention Bureau a Palazzo dei Congressi spa, proprietaria dell’immobile (società con una minima partecipazione pubblica con Rimini Holding e Provincia di Rimini) e con una decisa esposizione bancaria.

Nelle scorse settimane era stato l’onorevole Sergio Pizzolante (Nuovo centro destra) a lanciare l’allarme sullo stato di salute delle finanze e dei conti del palazzo dei congressi. Lo aveva fatto rendendo pubblica la preoccupatissima lettera inviata dal presidente della Provincia ai vertici del Palas. Vitali, senza giri di parole, scriveva ai soci della spa, che il piano per il rientro dai debiti era pieno di falle e che non si poteva dare per scontato un intervento del pubblico per sanare i bilanci.

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