AirRiminum, soldi in arrivo col "giallo"

Rimini

RIMINI. Soldi in arrivo con il “giallo” della conferma. Ieri l’assemblea dei soci AirRiminum si è riunita per deliberare l’aumento di capitale e raggiungere i 3,98 milioni di euro così come richiesto dal bando Enac per l’aggiudicazione definitiva dello gestione dello scalo entro il 6 novembre. Un passaggio che, per stessa ammissione della società, «non è stato ancora registrato alla Camera di commercio: lo faremo a breve».

Altra giornata convulsa attorno all’aeroporto Federico Fellini: il crono programma, indicato pochi giorni fa anche dal prefetto Claudio Palomba, prevedeva l’aumento di capitale da parte dei futuri potenziali gestori, da 120mila euro a 3,98 milioni.

Un passaggio che però si è incagliato su «piccoli ritardi tecnici che saranno risolti nel giro di pochissimo tempo». E parlano di una soluzione già nella giornata di oggi, oppure «potrebbe arrivare una volta passato il fine settimana: potrebbe essere lunedì». Questa spiegazione arriva direttamente nella serata di ieri da Roma, dove AirRiminum ha la sede legale: «I soldi ci sono ma la delibera dell’aumento del capitale per arrivare deve superare delle normali procedure tecniche: il territorio deve stare tranquillo, i soldi ci sono». Non entrano nella spiegazione di «normale procedura tecnica». La prassi prevede però che una volta deliberato l’aumento con ricevuta del versamento “alla mano” alla presenza di un notaio, quest’ultimo deve trasmettere i documenti alla Camera di commercio. Passaggi delicati: il versamento sarebbe quindi stato fatto e “riposerebbe” nelle casse sociali, in attesa di essere perfezionato e avere validità ai fini dell’assegnazione della gestione. In caso contrario, non servirebbe a niente.

Ma gli impedimenti, ribadiscono da AirRiminum, riguarderebbero solo «alcuni passaggi, sicuramente di sostanza, nel senso che senza non si va avanti, ma che saranno espletati con facilità a breve, visto che il denaro c’è». E alla Camera di commercio si andrà con tanto di composizione societaria, organigramma e tutti i documenti che dovrebbero portare la società a essere registrata in modo formale, compreso il capitale richiesto da Enac. L’amministratore delegato Leonardo Corbucci al momento non ha intenzione di concedere alcuna dichiarazione e lascia il compito alla portavoce, Barbara Ruiz, che sembra non avere dubbi: «Non è il caso di creare un panico che non ha fondamento: anche con questo slittamento rispetteremo tutti i tempi previsti». Non resta che attendere per capire se ci sarà l’epilogo annunciato, compreso un ulteriore aumento di capitale da 9 milioni da deliberare che, in tal caso, sarà versato il prossimo anno per l’operatività dello scalo. Solo dopo avere espletato questi passaggi e raggiunta l’aggiudicazione definitiva, prevista entro il 6 novembre, la cordata di imprenditori si presenterà al territorio.

Intanto la prefettura si è mossa per coordinare il periodo di transizione del Fellini, dal primo novembre alla fine dell’anno. Ieri ennesima riunione, coordinata dal prefetto Claudio Palomba con la partecipazione di Enac, in cui si è raggiunto il seguente obiettivo: il Fellini per due mesi sarà un «aeroporto “minore”». Tradotto: «L’attività volativa sarà limitata ad aeromobili inferiori alle 6 tonnellate con un numero di persone non superiore alle 10 unità». Si punterà quindi per due mesi sui voli commerciali e privati.

E il prefetto conclude: «Si è registrata la piena disponibilità di tutti i servizi operativi e tecnici necessari al funzionamento, con l’assunzione di tutte le spese comuni da parte dell’Enac: dai vigili del fuoco alla polizia di frontiera, dall’agenzia delle dogane alla guardia di finanza. In particolare, l’Aeroclub riminese si è messo a disposizione di Enac per le esigenze del traffico aereo previsto».

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