"Aeroporto: entro l'anno di nuovo operativi"

Rimini

RIMINI. Enac fa “retromarcia”, il Fellini chiude dal 1° novembre, ora si corre ai ripari: «Entro l’anno l’aeroporto sarà di nuovo operativo». Il prefetto detta i tempi: «AirRiminum arriverà già a fine dicembre». Pronti a volare, sulla carta, dai primi di gennaio. Prima: «La capitalizzazione entro il 30 ottobre, più dei 3,1 milioni richiesti da bando». Poi la prevista aggiudicazione definitiva entro il 6 novembre. E subito dopo: «La cordata si presenterà al territorio con il piano industriale». Tradotto, conclude Palomba: «Le ricadute negative saranno ridotte al minimo». E precisa: «Il Tribunale? Niente polemiche, ci ha dato una mano».

Il Day After arriva nella sala del Consiglio della provincia, in corso d’Augusto, a conclusione del Tavolo permanente della conferenza per lo sviluppo economico, in cui ieri mattina il prefetto, le associazioni di categoria e il sindaco Andrea Gnassi hanno fatto l’ultimo punto della situazione dopo il tremendo colpo da knockout arrivato direttamente da Enac, che giovedì scorso ha deciso per la non continuità dello scalo riminese, almeno fino a quando non subentreranno i nuovi gestori.

Al termine dell’incontro - presenti anche i consiglieri comunali grillini Luigi Camporesi e Gian Luca Tamburini - sono proprio prefetto e primo cittadino a tirare le somme su quanto accaduto ma soprattutto su quanto accadrà. Sul primo versante: si sa che il Tribunale ha deciso per l’interruzione della gestione provvisoria di Aeradria per «interesse dei creditori», ma Palomba è categorico: «Hanno fatto quanto dovevano. E sono stati loro a dare una mano con la gestione provvisoria». Discorso analogo su Enac, che dopo le rassicurazioni non ha trovato la “formula magica” giuridica che avrebbe permesso una gestione senza soluzione di continuità dello stesso Ente nazionale dell’aviazione civile: Palomba non nasconde di essere stato colto di sorpresa, ma pure in questo caso «non deve essere addossata alcun colpa».

Ora si guarda avanti, anche perché non ci sono alternative, e lo si fa accelerando i tempi: «Già entro fine dicembre sarà espletato l’iter per rendere AirRiminum operativo - continua Palomba -. Nella capitalizzazione, sottoscriveranno oltre ai 3,1 milioni entro il 30 ottobre previsti da bando, anche altri soldi». Quanto? Il prefetto è laconico: «Una somma importante».

La rassicurazione si accompagna anche con le tempistiche della «prevista aggiudicazione definitiva dello scalo: tra il 5 e il 10 novembre (la data è fissata per il 6, ndr)». E solo allora - a quel punto mancherebbero “solo” gli ultimi certificati per perfezionare l’operatività - AirRiminum «si presenterà alle associazioni di categoria con il piano industriale». Quello su cui c’è tanta attesa, visto anche il massimo punteggio concesso da Enac all’apertura delle buste del bando in settembre. Il prefetto sembra quindi certo: «Se tutto in questo senso, i danni per il territorio saranno ridotti al minimo».

Come conferma anche il sindaco Gnassi, che si è mosso per trattenere i tour operator russi, non perdere i voli e appoggiarsi allo scalo anconetano. E proprio su questo è lui a chiarire: «Non c’è nulla di particolare su questa scelta: è come quando ci sono i lavori in pista e si chiede un “appoggio” a un altro aeroporto». Il piano, insomma, adesso è stato stilato: non resta che attendere che sia attuato. Salvo imprevisti, ormai diventati all’ordine del giorno.

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