Desiderio esaudito, Fratel Michele ora sarà seppellito nel suo eremo

Rimini

 

RIMINI. Dopo quasi un anno i familiari sono riusciti in quella che è una piccola "impresa": esaudire il desiderio di Fratel Michele Falzone. Che sarà spostato dal cimitero e sarà tumulato nello spazio esterno del suo amato eremo di Sant’Alberico, nel comune di Verghereto. Lo aveva chiesto espressamente ai parenti più stretti, prima di morire a 51 anni lo scorso gennaio, e adesso è la sorella Simona a dare l’annuncio: «La sepoltura avverà venerdì prossimo, alle 14.30».

Lo conferma senza nascondere la soddisfazione, anche perché non è stato per niente semplice riuscirci. La scelta di spostare una slama da un cimitero a un luogo privato richiede un iter piuttosto tortuoso. «Le autorizzazioni devo venire dall’Ausl, dal Comune ma anche dalla Diocesi dove si richiede anche il benestare del vescovo».

Nulla di scontato, insomma. Ma in tanti si sono mossi per aiutare la famiglia del cattolichino Fratel Michele, che viveva solo con il suo mastodontico San Bernardo Nieves e accoglieva le migliaia di visitatori che durante l’anno raggiungevano il luogo immerso nella natura.

L’eremita di Cattolica aveva partecipato anche a diverse trasmissioni televisive nazionali: la sua vita era piuttosto singolare e la sua figura incuriosiva. Dopo alcune esperienze nel mondo della moda e della comunicazione, aveva scelto la vita religiosa: era stato frate conventuale all’Antoniano di Bologna, missionario in Papuasia Nuova Guinea, in Australia ed in America tra gli indiani Lakota. Poi era diventato l’eremita Fratele Michele di Gesù di Sant’Alberico dall’aprile 2006, dopo la scomparsa, a fine febbraio, di fratel Vincenzo Minutello. Nel 2008, nel duomo a Cesena, ha ricevuto dall’allora vescovo monsignor Antonio Lanfranchi la conferma solenne alla vita eremitica.

Un’esperienza durata fino al 2014, quando nonostante la partecipazione a San Pietro all’udienza papale e l’incontro con Papa Francesco, mercoledì 8 gennaio, che aveva fatto pensare a una sia pur lieve ripresa, Fratel Michele è deceduto.

E il suo unico rammarico, spiegano «era per il destino dell’eremo: aveva chiesto al vescovo di provvedere personalmente perché quel luogo sacro continuasse a vivere». Per la stessa ragione aveva anche chiesto ai familiari di «costituire un’associazione, adesso registrata, che si dedicasse alla vita dell’eremo e ad altre opere di beneficenza».

Lo stesso Fratel Michele desiderava non abbandonare l’eremo diventato la sua casa per circa 8 anni a aveva detto alla famiglia di volere essere sepolto vicino ai suoi predecessori, davanti alla chiesa di Sant’Alberico. Desiderio che venerdì, dopo circa un anno di lavoro, sarà finalmente esaudito.

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