Aeroporto, salvi tutti i dipendenti

Rimini

RIMINI. I dipendenti dell’aeroporto non saranno mandati a casa. Le rassicurazioni sono arrivate da AirRiminum nell’ultima riunione in prefettura, dove si è arrivati al salvataggio dello scalo durante i due mesi di “interregno” di Enac grazie a un commissario. Periodo nel quale «si adotterà una precisa riduzione delle spese per riuscire ad arrivare a un obiettivo: il pareggio tra entrate e uscite».

Il paracadute per non farli schiantare al suolo non serve più: gli 80 dipendenti restano a bordo e non saranno buttati giù dallo scalo pronto a decollare di nuovo. Una soluzione che non era nell’aria, come testimoniano le parole del prefetto Claudio Palomba, il quale fino a 24 ore prima confermava: «Al momento non abbiamo avuto alcuna risposta positiva: quando AirRimininum subentrerà nella gestione a inizio anno, non sarà obbligata a mantenere chi già c’è».

Dall’incontro di ieri mattina in prefettura è però uscita la clamorosa svolta, confermata nero su bianco su una nota: «Di particolare rilievo sono le assicurazioni rese dalla società AirRiminum circa la disponibilità ad assorbire, ove riconosciuta quale definitiva aggiudicataria del bando Enac e della conseguente gestione dello scalo riminese, il personale attualmente operante in aeroporto».
Un particolare non da poco grazie alla nuova cordata di soci che, in attesa di gestire per 30 anni lo scalo da inizio 2015, si accollerà le spese del Fellini grazie anche a una operazione studiata ancora una volta a tavolino nella giornata di ieri: scatterà una forte spending review che potrebbe portare a una sorta di “pareggio in bilancio” e vedere recuperate le spese per gestire il Fellini fino al 31 dicembre, che dai previsti 400mila euro scenderebbero a poco meno di 300mila.

Quindi da una tasca uscirebbero da AirRiminum e dall’altra potrebbero rientrare alla stessa società. Obiettivo, questo, che si potrà raggiungere grazie all’intervento Enac, la cui «gestione diretta tramite commissario comporterà dei risparmi automatici». Non solo, sempre dalla riunione di ieri si è convenuto che lo scalo in questi due mesi dovrà “girare al minimo”: «Non mancherà - precisa Palomba - un’attenta disamina di ogni singola voce che possa concorrere ad un’accurata ed oculata gestione».

Come? Oltre alle varie ottimizzazioni nelle spese vive, si dovrebbe infatti fermare lo scalo alcuni giorni alla settimana, visto che i voli, in inverno in particolare ma anche in questo periodo autunnale, sono concentrati nel sabato, nella domenica e nel mercoledì.

Così l’obiettivo prefisso di una spesa ridotta per il mantenimento potrebbe concretizzarsi. Anche se la strada è in salita: Renato Santini - curatore fallimentare della gestione provvisoria di Aeradria, che passerà la mano dal 31 ottobre come deciso dal Tribunale - ha indicato per il mese di ottobre in corso «perdite per 150mila euro», a cui sono da aggiungere «le perdite di 850mila euro dello scorso inverno». Insomma, il pareggio durante il periodo transitorio novembre-dicembre non sarà impresa facile. Ma intanto la prima vittoria è arrivata: l’aeroporto resterà aperto e 80 lavoratori non saranno licenziati. 

 

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