Chiusura Fellini, AirRiminum paga i conti

Rimini

RIMINI. E’ una corsa contro il tempo: nelle prossime 48 ore il giallo sulla “morte” temporanea dell’aeroporto dovrebbe trovare la soluzione. Entro questo lasso di tempo si concluderà l’incontro romano iniziato ieri all’Enac, dove ad AirRiminum, cordata in procinto di gestire lo scalo, è stato chiesto di mettere una mano sul cuore ma soprattutto l’altra sul portafoglio per fare “vivere” il Fellini per due mesi, in attese delle concessioni.

Tutti presenti ieri mattina alla sede dell’Ente nazionale per l’aviazione civile, dove alle 10 è iniziato il cruciale incontro tra il prefetto Claudio Palomba, il direttore dello Sviluppo economico dell’Enac Fabio Marchiandi, il curatore fallimentare Renato Santini e soprattutto l’amministratore di AirRiminum, Leonardo Corbucci, società che ha avuto l’aggiudicazione provvisoria della gara per la gestione dell’aeroporto.

Nel confronto andato avanti per quasi 5 ore si è discusso in particolare delle risorse economiche di cui l’aeroporto necessità dopo il 31 ottobre, quando scadrà la gestione provvisoria del curatore fallimentare e a quel punto bisognerà rimpinguare le casse per i successivi due mesi, quando è prevista, a meno di clamorosi colpi di scena, il passaggio di consegne ad AirRiminum. La cifra che servirebbe per non chiudere lo scalo in via temporanea, con tutti gli effetti collaterali connessi a cominciare dal rischio perdita dei vettori per la Russia, si aggira attorno ai 180mila euro al mese. Con poco meno di 400mila euro, insomma, il pericolo sarebbe scampato. L’ulteriore problema è che Santini si attende un’offerta anche per rilevare i beni di Aeradria.

Ecco perché le “trattative” si sono direzionate proprio verso la ricerca dei soldi e non solo che, a questo giro, potrebbe essere soddisfatta proprio da AirRiminum, come è stato confermato in via informale al termine dell’incontro. La cordata di imprenditori capitanati dall’ex sottosegretario Laura Fincato, non avrà infatti il tempo necessario per accelerare i tempi: il 22 ottobre ci sarà l’assegnazione definitiva della gestione dello scalo, con relativa riunione Enac; poi entro l 4 novembre è previsto il deposito di 3milioni e 100mila euro di capitale come richiesto dal bando ma anche la trasformazione della cordata in vera e propria società tecnicamente in grado di ottenere l’aeroporto. Poi dovranno trascorrere i tempi di legge per relative concessioni e autorizzazioni. Meglio quindi anticipare i soldi per attenuare i disagi. Anche se l’offerta per i beni di Aeradria resterebbe ancora incerta.

Da Enac fanno sapere che «i soggetti interessati hanno convenuto sulla opportunità di individuare delle iniziative, ognuno per la propria area di competenza, per garantire il corretto funzionamento dello scalo, possibilmente senza interruzioni di operatività». E ancora: «L’Ente vaglierà con attenzione le proposte al fine di garantire la prosecuzione delle attività aeroportuali e di volo, in termini di regolarità, efficienza e sicurezza».

Di certo c’è che domani è prevista la svolta. L’incontro a Rimini in mattinata tra il prefetto e Santini farà chiarezza per capire che intenzioni ha il curatore: se andare avanti dopo il 31 solo con la garanzia della copertura dei costi oppure esigerà l’offerta per i beni Aeradria che potrebbe non arrivare alla fine. Poi, poche ore dopo, sarà convocata una conferenza permanente con le categorie, a cui il prefetto chiarirà gli ulteriori sviluppi. In attesa, ancora nella cruciale giornata di mercoledì, quando il Tribunale deciderà se concedere la proroga o meno. Senza, tutto il resto conta poco. 

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