Autovelox, indagato Paolo Maggioli

Rimini

RIMINI. Paolo Maggioli è indagato per falso ideologico e abuso d’ufficio in concorso con quattro dirigenti e funzionari del corpo di polizia municipale dell’Unione dei comuni bolognesi Terre d’Acqua. Le ipotesi di reato su cui si sta facendo chiarezza e in cui è coinvolto il presidente di Unindustria, in qualità di amministratore delegato della Maggioli spa, riguardano l’affidamento dell’appalto del ciclo della cartolarizzazione dei verbali avvenuto dal 2006 al 2012 e il presunto utilizzo di autovelox non omologati.

La vicenda su cui ha acceso i riflettori la Guardia di finanza di Bologna risale all’inizio di questa estate, quando sono stati sequestrati 12 autovelox nei comuni di Anzola, San Giovanni in Persiceto, Sala Bolognese, Calderara di Reno, Sant’Agata Bolognese.

Un blitz a cui aveva fatto seguito il sequestro di 15mila verbali di contravvenzioni emessi dal 2008 al 2012, per un ammontare di due milioni di euro, sui quali bisognava fare luce secondo le delle Fiamme gialle. E il lavoro è andato avanti a fari spenti nei mesi estivi, fino alla giornata di ieri, quando in mattinata sono stati notificati gli avvisi di garanzia ai diretti interessati.

In particolare, stando a quanto riferisce il colonnello Massimo Mazzone, le verifiche hanno riguardato alcuni atti di proroga per l’appalto del ciclo della cartolarizzazione dei verbali, affidato dall’Unione dei comuni bolognesi Terre d’Acqua alla Maggioli spa - dall’anno 2006 all’anno 2012, salvo una breve interruzione - in virtù di affidi “temporanei” di sei mesi in sei mesi. Il tutto «in violazione delle norme che fissano criteri temporalmente inderogabili sugli appalti». Insomma, quell’affidamento per la gestione degli autovelox e delle multe in quei cinque comuni bolognesi, stando a quanto affermato dagli inquirenti, sarebbe dovuto passare attraverso un bando.

Non solo: sulla Maggioli spa - spiega il colonnello delle Fiamme gialle - sono scattate le indagine anche in merito al presunto impiego di apparecchiature elettroniche e di un sistema automatico di stampa, il cui «utilizzo combinato non è omologato dal ministero delle Infrastrutture».

Nei verbali recapitati a casa delle persone sanzionate ci sarebbe stata poi «l’indicazione dell’utilizzo di apparecchiature che invece risultano omologate». Su disposizione della procura di Bologna sono state effettuate anche delle perquisizioni, che però avrebbero riguardato solo le residenze dei quattro tra dirigenti e funzionari indagati del corpo municipale dell’unione dei comuni bolognesi.

Paolo Maggioli ha fatto sapere di essere «totalmente estraneo ai fatti». Estraneità che riguarda anche «la compagine aziendale Maggioli spa». Inoltre «è stata fornita agli inquirenti la massima collaborazione e si è certi del fatto che all’esito delle investigazioni verrà acclarata l’assoluta estraneità del Gruppo alle vicende oggetto di indagine».

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