Il Comune toglie i campi ai Delfini

Rimini

 

RIMINI. Un colpo pesantissimo che era nell’aria: Palazzo Garampi toglie la gestione dei campi comunali da calcio alla società Delfini, che poco più di due anni fa, nel giugno 2012, era riuscita a fare un quasi filotto accaparrandosene nove su dieci tramite un contestato e altrettanto regolare bando.

Da allora un fiume di polemiche si era riversato sui rettangoli di gioco riminesi e ieri mattina l’assessore con delega allo Sport, Gianluca Brasini, ha voluto arginare la situazione diventata ormai ingestibile, facendo partire la procedura di revoca dei campi di Viserba, San Giuliano e Rivazzurra. Ma si tratta solo di un primo passo: «Abbiamo acquisito una documentazione molto più corposa», ha spiegato Brasini nel pomeriggio in conferenza, «andremo avanti con le revoche anche per gli altri campi: vogliamo mettere fine a questa brutta pagina di sport».

Già perché stando a quanto riferiscono dall’amministrazione, la motivazione che porta a questa mossa non riguarda «le inadempienze dei gestori, che non sono state tante e tali da permettere di togliere loro i campi, ma si riferisce al fatto che è venuto meno l’interesse pubblico che era previsto nello stesso bando e, in base alla legge, il Comune può rivalutare la propria azione».

Nel concreto, quindi, ora si attenderanno le controdeduzioni, ma «nel giro di un paio di settimane puntiamo a fare in modo che la gestione dei campi passi in mano diretta del Comune», ha proseguito Brasini, che ha citato, «un deciso calo degli iscritti alle società di calcio e del numero di ore di uso dei campi». Uno scenario, questo, condito anche dalle feroci polemiche delle altre società di calcio che nel corso di questi due anni hanno avanzato numerose lamentele nei confronti di questo «monopolio dei Delfini», come lo ha definito lo stesso assessore che indica nella costituzione della scuola calcio Rimini gol da parte degli stessi Delfini, la «goccia che ha fatto traboccare il vaso: in quel modo hanno tentato di avere il monopolio anche per le attività delle giovanili, facendo sparire le società di quartiere, inaccettabile».

Un’altra stoccata Brasini, che si è lasciato andare a uno sfogo, l’ha poi dedicata alle contromosse della Delfini calcio: «Nel caso decidano di chiudere gli impianti per questioni di sicurezza e agibilità, dico che i sopralluoghi li abbiamo fatti e abbiamo il potere di riaprire i campi subito». Non è mancato poi un mea culpa finale, in cui l’assessore ha ammesso: «Il bando era regolare e non ha avuto nemmeno un ricorso ma, anche se è facile dirlo adesso, permettere la gestione di un solo campo a ogni singola società sarebbe stato l’ideale».

Chi spiega che è da due anni che parla di «calo degli iscritti, calo delle ore dei campi affittati e rischio chiusura definitiva per tante società dilettantistiche», è Gioenzo Renzi, consigliere di Fratelli di Italia, pronto a puntare il dito contro l’amministrazione: «Hanno fatto i furbetti del quartierino fingendo che tutto andava bene ma finalmente hanno fatto retromarcia rendendosi conto del disastro che hanno combinato con quel bando».

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