Raffiche e mareggiata piegano la Riviera

Rimini

 

RIMINI. Raffiche di vento a 80 chilometri orari, per oltre due ore, la scorsa notte hanno messo in ginocchio la riviera romagnola. Da nord a sud, sono stati registrati danni pesanti soprattutto negli stabilimenti balneari e lungo le banchine dei porti dove l’acqua ha spazzato via tutto ciò che incontrava. Nel portocanale di Rimini è affondato un peschereccio di 10 metri, recuperato ieri mattina con l’intervento della Guardia costiera. Gli accertamenti sono ancora in corso ma da una prima ricostruzione sembra che nell’imbarcazione, arrivata da Cattolica per effettuare dei lavori di manutenzione, fosse rimasta aperta una “via d’accesso” all’acqua che, alzandosi improvvisamente di livello la scorsa notte l’ha fatta affondare. Prima imbracato e poi svuotato dall’acqua con un’apposita pompa, il peschereccio è stato riportato in superficie intorno alle 12. Sott’acqua anche diversi locali e bar di spiaggia dove il mare, gonfiato dal vento che spirava da nord-est, è salito nel giro di pochi minuti. Danni per quasi 30mila euro sono stati causati al ristorante Terrasamba, all’altezza degli stabilimenti balneari 27-28. Il titolare racconta: «Erano le circa 23 e mi trovavo nel locale con gli ultimi clienti quando abbiamo visto dei lampi sul mare e poi è arrivata un’ondata all’improvviso. Nel giro di pochi secondi l’interno del ristorante era completamente sott’acqua. Il livello è arrivato a quasi un metro e trenta, sul muro si vedono ancora i segni. Sembrava di stare in una piscina. Questa mattina (ieri, ndr) stiamo ancora sistemando e facendo la conta dei danni. A occhio e croce ne avremo per quasi 30mila euro. I macchinari da cucina sono stati tutti rovinati».

Problemi analoghi si sono presentati anche all’America Graffiti (ex Nettuno): lo scantinato dell’edificio, che si trova sotto al livello della sabbia si è completamente allagato e anche lì il livello dell’acqua ha superato il metro di altezza. La maggior parte degli stabilimenti balneari da Bellaria a Cattolica, ha dovuto fare i conti con la furia del vento e dell’acqua. Diversi gazebo sono stati completamente distrutti. In certe zone sono addirittura volate via pedane in legno. A Riccione il titolare del bagno 75 ha trovato pezzi della propria pedana al bagno 66 e ha lamentato il fatto che le previsioni meteo non avevano annunciato una simile ondata di maltempo. Il titolare del bagno 108 Playa del sol ha addirittura lanciato un appello su Facebook, corredato di foto, in cui chiede di essere avvisato a chiunque riconosca pezzi della propria passerella. «Si tratta di moduli in legno piuttosto costosi - dice il bagnino - che l’assicurazione non risarcisce».

Nella maggior parte degli stabilimenti, essendo chiusa la stagione balneare, i titolari avevano tolto la maggior parte delle attrezzature ma quelle ancora rimaste non sono scampate al disastro della scorsa notte. Non è andata meglio ai gestori dei bar, invasi da una fiumana di acqua e sabbia. In alcuni bagni, il livello dell’acqua era ancora alto ieri mattina e il colpo d’occhio dava l’impressione di “piscine naturali”. Per i mesi invernali è ritenuta fondamentale la realizzazione delle barriere di sabbia perché il vento da nord-est provoca spesso questo genere di problemi. Divelte, in diversi tratti del litorale, anche le torrette dei bagnini di salvataggio. In tutti i porti della provincia il livello dell’acqua ha superato le banchine, arrivando in strada. A Bellaria Igea Marina la via Rubicone (lato ponente rispetto al porto) si è completamente allagata nel giro di pochi minuti.

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