Sangue in centro, un'altra aggressione

Rimini

RIMINI. Ancora sangue tra le mura del centro storico, un altro giovane accoltellato sabato sera in via Sigismondo ad appena 24 ore dalla precedente aggressione avvenuta venerdì a qualche centinaia di metri, in via Gambalunga, dove un 35enne è stato accoltellato da un 42enne riminese al quale aveva negato una sigaretta.

Accanto all’asfalto rosso appena steso della strada che costeggia la chiesa di Sant’Agostino, una striscia di sangue lasciata dalla ferita inferta da una mano ignota sabato verso mezzanotte a un 22enne riminese, che, dopo essere stato raggiunto dal fendente, è riuscito a fare pochi passi prima di accasciarsi al suolo. L’ambulanza del 118 ha dovuto farsi strada tra decine di passanti che hanno visto il giovane cadere a terra: il tanto sangue perso ha convinto i sanitari a portarlo in ospedale con un codice di massima gravità ma per fortuna la ferita si è rivelata meno profonda e pericolosa di come appariva subito dopo l’aggressione. Il 22enne, volto conosciuto ai residenti in centro che lo vedono spesso aggirarsi tra le vie del centro storico portando al guinzaglio un grosso cane, era in compagnia di un’amica quando qualcuno lo ha avvicinato in via Isotta, colpendolo con una lama sotto un’ascella. E’ proprio dall’incrocio tra via Isotta e via Sigismondo che il giovane ha iniziato a perdere sangue che è uscito a fiotti non appena il 22enne si è alzato la maglietta per capire l’entità della ferita che gli era stata inferta, prima di cadere nei pressi dell’ingresso della chiesa. Nonostante i tanti clienti dei vicini locali, bar e pizzeria, nessuno nell’immediatezza dei fatti è stato in grado di indicare chi fosse l’aggressore, così come lo stesso 22enne che avrebbe detto di non avere visto la mano che lo ha colpito, né tanto meno avrebbe visto niente la ragazza che era con lui. Un giallo da risolvere dunque per le forze dell’ordine che dovranno risalire all’aggressore e al movente che ha spinto a tale gesto. Alcuni dei presenti hanno sentito solo le urla di dolore del giovane e le grida di aiuto prima che svenisse ma neanche lui è stato in grado, o ha voluto, fornire tracce sull’aggressione armata. In ospedale, dopo essere stato medicato, il giovane riminese è stato giudicato fuori pericolo.

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