Il pensionato che vola coi falchi

Rimini

RICCIONE. «Se avessi un chiodo lo pianterei qui per sempre». Ama descrivere così l’emozione che si prova a volare ad alta quota tra le nuvole e i suoi falchi. Elvio Bernardi a 75 anni si lancia quasi tutti i giorni con il parapendio e vola con i suoi uccelli tra i rilievi romagnoli e marchigiani.

Oltre alle due ore e mezzo di lezione al giorno all’autoscuola Moderna di viale Portofino a Riccione, dove lavora dal ’72 e dove tra l’altro, sono impiegati anche i suoi figli, si lancia in volo da una media di 2.000 metri d’altezza a poca distanza dalle nubi. In mezzo alla natura selvaggia.

«La passione è nata 10 anni fa – racconta Bernardi che ora vive a San Clemente, è sposato con Rosanna e ha 4 figli maschi – quando ero a sciare vicino a Canazei e vidi arrivare un uomo che tirò fuori una vela da uno zaino, la gonfiò e in due passi si lanciò nel vuoto. Mi sono subito detto: lo voglio fare anche io. Così, appena sono andato in pensione nel 2007, mi sono preso il brevetto e ho imparato a volare».

E ora il suo parapendio si apre praticamente quasi ogni giorno tra i rilievi di San Marino, le Marche, Carpegna, Onferno, il monte Cucco in Umbria e le Dolomiti, il paradiso di chi pratica questo sport.

Ma non è stato subito facile, perché soffriva di vertigini. «Avevo molta paura all’inizio. Pensavo che una volta lassù, mi sarebbe preso un attacco di vertigini. Ma il mio istruttore mi diceva che una volta staccati i piedi da terra le vertigini sarebbero sparite. Ed era vero».

Poi è nata la voglia di volare con gli uccelli. C’è chi vola con i condor o le aquile, ma Bernardi ha preferito i falchi. E grazie al prezioso aiuto di Guglielmo Ventimiglia, il falconiere di Oltremare, in alcuni mesi Elvio è riuscito a volare assieme a Luna, Genny e Gimmy, i suoi tre falchi.

«Ci ho messo sei mesi, perché all’inizio gli uccelli avevano paura, gridavano, per loro la vela è come se fosse un grande uccello».

Mai avuto paura di volare?

«Macché è una passione troppo grande e la passione bisogna lasciarla esprimere. Quella che si prova è una emozione grandissima. Certo, deve piacere stare tra il cielo e le nuvole ma quando la prima volta mi sono ritrovato a volare mi sono detto che se avessi avuto un chiodo lo avrei piantato lì per sempre».

E l’età non è un ostacolo, anzi. «Non ho nessuna intenzione di smettere, voglio continuare a volare. Mi dà troppe soddisfazioni, è salgo persino più in alto dei giovani».

 

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