Trc, indagato il sindaco Renata Tosi

Rimini

 

RICCIONE. Trc, Renata Tosi è indagata. Concorso in interruzione di pubblico servizio, danneggiamento e abuso d’ufficio. Sono questi i reati contestati al sindaco di Riccione che è stata convocata ieri dai carabinieri per procedere all’identificazione per le proteste di fine giugno nel cantiere del Trc contro il taglio dei pini di via Portovenere. Oltre a lei, per un’altra trentina di persone, quelle presenti nelle tre infuocate giornate, nei prossimi giorni partiranno altre denunce, sempre per interruzione di pubblico servizio e danneggiamento.

Un atto che non sorprende: infatti, all’indomani dalla vivace protesta che a tratti ha anche bloccato il cantiere del Trc, le forze dell’ordine avevano proceduto a identificare gli “attivisti”. La Tosi aveva già incontrato il procuratore capo Paolo Giovagnoli: nell’incontro si era parlato della protesta e lei si era anche assunta la responsabilità “morale” del sit-in. Il sindaco, proprio all’indomani dall’elezione, aveva anche redatto un’ordinanza, che poi è stata costretta a ritirare, che bloccava di fatto i lavori del Trc per «questioni di ordine pubblico».

Tuttavia, il primo cittadino non ha intenzione di fermarsi e annuncia che l’azione del Comune proseguirà sia sul piano politico sia su quello giudiziario.

«Nel pieno rispetto delle prerogative della magistratura - dichiara il primo cittadino di Riccione - ritengo che la china che ha preso oggi la vicenda Trc integri un ulteriore segnale di forte contrapposizione della vecchia politica alla nostra legittima azione di autodifesa degli interessi della città». Motiva così il suo intervento nella protesta: «Al di là del fatto che il mio intervento era stato dettato dalla preoccupazione di non esporre i miei concittadini al rischio di eventuali pericoli per la salute e l’incolumità, resta da segnalare che su quel cantiere sono ancora in essere una serie di verifiche amministrative per chiarire lo stato di concessione. Oltre a questo c’è ancora da sottolineare che non posso non rilevare il mio forte rammarico per le continue azioni di delegittimazione della vecchia politica con le quali si prova a condizionare la nostra azione e le nostre istanze per fermare un’opera così devastante per la nostra città».

Ma la battaglia non si ferma: «A questa ultima considerazione - conclude Renata Tosi - rispondiamo con la convinzione che la nostra battaglia per rendere diverso e sostenibile il Trc, salvaguardando gli interessi di Riccione, non si fermerà certo così. In ogni caso la nostra azione nei confronti dell’opera procede sia sul piano politico che giudiziario. Ci sono diversi aspetti di dubbia legittimità anche sulle stesse concessioni delle aree di cantiere, per non parlare della copertura finanziaria dell’opera e della validità dell’accordo di programma, su cui presto daremo pubblicità».

 

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui