Dal bagnino il deposito degli abusivi

Rimini

 

RIMINI. Dieci borsoni pieni di borse contraffatte per un valore commerciale stimato in circa 18mila euro sono stati trovati in uno stabilimento balneare di Rimini sud, nascosti sotto a un telone, pronti per essere recuperati dai venditori abusivi che ogni mattina affollano la battigia tra i bagni 100 e 130.

Il materiale è stato recuperato e sequestrato durante il blitz di polizia e vigili urbani scattato ieri intorno alle 8, poco prima che il “mercatino sulla sabbia” aprisse i battenti. Il gruppo di abusivi, circa una trentina, è stato intercettato prima che scendesse in spiaggia, all’altezza del sottopasso di via Leonardo da Vinci, poco distante dal parco Pertini. Il servizio era finalizzato ad accertare la presenza regolare sul territorio degli stranieri e poi il controllo ha fornito altri risvolti. La squadra interforze composta da sessanta uomini tra vigili e poliziotti li ha controllati: una quindicina sono risultati in regola col permesso di soggiorno mentre gli altri no (quattro verranno espulsi) e sono stati accompagnati in questura per ulteriori accertamenti. Tra loto c’erano due 35enni senegalesi considerati i “capi” degli abusivi, in pratica quelli che organizzano il “lavoro” e fanno da vedetta quando arrivano le forze dell’ordine. Uno di loro era già stato allontanato con un foglio di via pochi giorni fa ma è subito tornato a Rimini. Si tratta di un uomo conosciuto con il soprannome di Caucciù. Con lui c’era un altro leader per la comunità dei senegalesi che vendono in spiaggia: un connazionale conosciuto col nomignolo “il toscano” per via del suo accento e per il fatto che vive in provincia di Pisa. Per Caucciù è scattata la denuncia per inosservanza del foglio di via. Per “il toscano” è stato emesso il foglio di via. Entrambi risiedono in toscana ma sono domiciliati a Rimini. In particolare, Caucciù si trova sulla riviera romagnola con la moglie e i figli dai primi di luglio. Tra gli stranieri controllati, sette avevano con loro le borse con la merce: verranno denunciati per ricettazione e commercio di merce contraffatta.

Le forze dell’ordine mettono in guardia anche sugli oggetti che vengono messi in vendita dagli abusivi. Non se ne conosce la provenienza e i materiali utilizzati per confezionarli possono essere tossici e non a norma. Il contrasto all’abusivismo commerciale sta dando i suoi frutti. Proprio ieri mattina, nel comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, si è convenuto che i controlli serrati sono un ottimo deterrente per far sì che i venditori abusivi non scendano in spiaggia.

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