Dolore infinito, ora spunta il teschio

Rimini

 

RIMINI. La speranza di poter riunire i resti della propria moglie è attaccata all’esito degli esami che verranno condotti in queste ore sul teschio e sul braccio trovati nel relitto della Costa Concordia, naufragata due anni fa all’isola del Giglio.

Elio Vincenzi, marito di una delle trentadue vittime dell’incidente, è già stato contattato dalla Protezione civile e dai responsabili della Costa crociere: lo hanno avvisato che quei resti potrebbero essere di sua moglie Maria Grazia Trecarichi, il cui corpo fu ritrovato privo della testa e di altre parti. «Mi hanno chiamato - conferma Vincenzi - per dirmi che hanno trovato quel che resta di una testa e di un braccio nella zona della nave dove c’erano gli altri resti di mia moglie. So che sono già a disposizione del medico legale che eseguirà gli esami del caso. La dentatura fornirà elementi significativi: Maria Grazia aveva un dente di porcellana con impianto. Oggi (ieri, ndr) verrà effettuato l’esame per accertare se si tratta di ossa maschili o femminili e poi a breve verrà eseguito il test del Dna. Basterà fare la comparazione con quello già prelevato». Questione di qualche giorno e si conoscerà la verità. «Ho provato una certa emozione quando mi hanno informato di questi sviluppi - ammette Vincenzi -. Spero che i resti siano quelli di mia moglie per poterli riunire nella stessa bara e mettere per sempre la parola fine su questa triste vicenda. E spero possa essere lo stesso per i parenti di tutte le altre vittime della tragedia. Mercoledì sera ho sentito Kevin, il fratello di Russel Rebello, il cameriere indiano, perché le ossa potrebbero appartenere anche a lui. Ma in base al luogo del ritrovamento, il ponte 3, mi sento di dire che sono quelle di mia moglie».

Riguardo al fatto di cronaca che in queste ore sta sollevando polemiche e indignazione, l’invito del capitano della Concordia, Francesco Schettino, a tenere all’università La Sapienza di Roma una lezione su come “gestire il panico”, Vincenzi commenta: «La trovo una cosa estremamente offensiva nei confronti di mia moglie e di tutte le altre vittime. Quel che più mi indigna è il fatto che un docente lo abbia invitato. È una scelta fuori da ogni comprensione. Il suo comportamento si può prendere al massimo come esempio opposto visto che lui, il comandante, in quella tragica notte ha abbandonato la nave».

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