Merce al parco e sotto la sabbia del Trc

Rimini

RIMINI. Tra abusivismo e ordine pubblico. E’ l’operazione interforze scattata all’alba di venerdì contro la vendita di merce contraffatta, ma lontana dalle zone frequentate da turisti per evitare il pericolo di coinvolgere i cittadini negli effetti collaterali della “retata” e le cadute d’immagine nei confronti di chi prende sempre e comunque le parti dei disgraziati, anche quando si muovono nell’illegalità. L’azione, studiata a tavolino nell’ambito del Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico è riuscita perfettamente grazie alla professionalità e all’impegno della cinquantina di agenti e militari impegnati (tra polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza, guardia forestale e polizia municipale). L’operazione è stata illustrata ieri dal primo dirigente della Questura, Achille Zechini (Divisione amministrativa) congiunta con i vertici delle altre forze dell’ordine (tra i quali il maggiore Marco Antonucci del Nucleo di polizia tributaria della finanza, Aldo Terzi della Forestale e Vasco Talenti della Municipale). Dodici venditori senegalesi che dormivano all’aperto nel parco Pertini sono stati identificati e denunciati a piede libero per ricettazione e introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi. La maggior parte è regolare, ma rischia grosso: la legge prevede la revoca del permesso in caso di condanna. «Abusivismo e contraffazione - ha sottolineato il maggior Antonucci - minano la concorrenza e soprattutto in tempo di crisi va perseguito chi non rispetta le leggi». All’interno di un gazebo le fiamme gialle hanno sequestrato penalmente un ingente quantitativo di capi contraffatti, tra cui 1500 articoli di pelletteria (borse, borselli, occhiali e portafogli) per un valore di 20mila euro. Sono stati trovati anche macchinari, stampi, e materie prime utilizzate per la produzione: c’è il sospetto che in zona possano trovarsi anche dei laboratori per l’assemblaggio dei prodotti. Parte della merce è stata trovata da polizia e vigili urbani sepolta tra la sabbia del cantiere del Trc.

Nell’ambito del medesimo servizio per contrastare l’abusivismo commerciale i carabinieri (che hanno illustrato i risultati parziali in un’altra conferenza stampa) si sono invece concentrati, come è loro consuetudine ma sempre in accordo con quanto stabilito in sede di Comitato, sui controlli negli appartamenti. Nella sola giornata di venerdì i militari hanno effettuato sopralluoghi in sei abitazioni dove complessivamente abitavano 47 stranieri, quasi tutti di nazionalità bengalese. Solo in un appartamento di viale Regina Margherita a Miramare erano stipate 24 persone: in una camera da letto dormivano fino a sette stranieri. In tutto sono state contestate 29 sanzioni amministrative per il sovraffollamento nelle strutture. In un appartamento di viale Regina Elena, per il quale era stata emessa l’ordinanza di sgombero da parte del sindaco, né il proprietario né il locatario risultavano in regola e per loro è scattata la denuncia. L’attività è stata condotta in collaborazione con il personale dell’Ausl. Dall’inizio dell’anno stati 53 gli appartamenti controllati. Complessivamente sono state elevate 109 multe di cui 67 per sovraffollamento, in applicazione all’ordinanza del sindaco del 15 aprile scorso. I proprietari degli appartamenti controllati sono tutti italiani, la maggior parte riminesi.

 

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