Cambio di rotta per evitare i missili

Rimini

RIMINI. Cambio di rotta, senza se e senza ma. Numerosi voli in arrivo e in partenza dalla Russia prenderanno “strade” diverse: c’è il divieto di sorvolo nei cieli dell’Ucraina dell’est che fino all’altro giorno erano ampiamente usati. Rimini viene così coinvolta dagli effetti della tragedia del Boeing-777 della Malaysia Airlines, abbattuto giovedì da un missile che ha fatto 298 morti.

Basta dare un'occhiata alle destinazioni dei voli di linea e charter che partono in direzione delle numerose località russe per capire che le zone ad altissimo rischio sono state solcate anche dai “voli riminesi”, in partenza e in arrivo allo scalo Federico Fellini. Impossibile evitarle partendo da Rimini e andando verso l’Europa dell’Est, visto che le compagnie aeree pianificano le rotte da far seguire ai propri comandanti «cercando il percorso più breve e meno costoso», come si legge nel sito dell’Enav. E se si prende una cartina e si guardano le destinazioni russe, si vede che Volgograd, nella parte meridionale della Russia, si raggiunge passando nella parte orientale dell’Ucraina. Stesso discorso per Rostov, che si avvicina molto alla zona rovente della Crimea, che ha vicino anche Mineralnye Vody, altra meta raggiungibile dal Fellini. Nella lista ci sono pure Voronezh e più a est Saratov: siamo sempre nel quadrante basso della Russia, che da Rimini, a meno di cambi di rotta che “la prendono larga”, passano dritti sopra i cieli dell’Ucraina. L’elenco è lungo, ci sarebbe anche Ufa, oppure Novosibirsk che tra l’altro è collegata con Rimini grazie alla compagnia Transaero, che nella giornata di ieri ha fatto sapere di avere recepito le indicazioni di Enac, ovvero quelle che riguardano il divieto di passare attraverso gli spazi dell’Ucraina, in particolare quelli confinanti con la Russia.

Nessuna nota ufficiale in arrivo allo scalo riminese da dove spiegano: «Non sappiamo quanti sono i voli coinvolti ma con molta probabilità anche quelli riminesi passano sopra i cieli dell’Ucraina che sono stati vietati, viste le tante destinazioni russe». Nonostante i “dirottamenti”, lo scalo non dovrebbe comunque subire dei contraccolpi, come conferma la mancanza di voli annullati o slittati, almeno sulla carta, prevista nella tabella di marcia di oggi: il calendario prevede un giro vorticoso di oltre 40 velivoli, con migliaia di passeggeri, nel complesso, coinvolti.

Dall’aeroporto confermano che «non sono previsti ritardi, almeno non legati ai potenziali cambi di rotte», nonostante diverse compagnie abbiano già adottato le modifiche dei piani di volo per evitare la no fly zone.

Le alternative sembrano comunque non mancare: le tratte per evitare i cieli ucraini sono diverse. La destinazione Kiev, ad esempio, capitale dell’Ucraina, ma anche le numerose della Russia meridionale, possono essere raggiunte attraverso la Bielorussia: il tragitto, sempre cartina alla mano, si capisce che si potrebbe allungare in modo consistente. Ma la scelta di passare di nuovo nelle zone a rischio con il terrore di essere intercettati da un missile a causa del conflitto legato alla Crimea è stato escluso in modo tassativo da tutte le compagnie, che così garantiranno la massima sicurezza alle migliaia di passeggeri in arrivo dalla Russia e in partenza da Rimini.

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